A Santa Croce la festa diventa sempre più importante
Dal 14 al 17 settembre Santa Croce a Padova è in festa: la ricorrenza è stata ripresa dagli anni Sessanta e oggi si cerca di darle sempre più vitalità creando momenti di aggregazione e coinvolgendo la comunità. Culmine dei festeggiamenti sarà la processione, il 14 alle ore 18.30, che attraversa le vie del quartiere.
Dal 14 al 17 settembre la parrocchia di Santa Croce a Padova è in festa. Un programma ricco di appuntamenti religiosi per una ricorrenza che si era persa e che da qualche anno è stata ripresa.
«La parrocchia – spiega infatti don Egidio Chelin, parroco anche di sant'Alberto Magno – fino al 1963 faceva festa la terza domenica di luglio per il Santissimo Redentore. La ricorrenza della Santa Croce invece non era considerata. È stato poi mons. Pietro Lievore, l'allora parroco, a iniziare a dare risalto a questo tempo così speciale per la parrocchia. Da allora la festa è stata ripresa e in questi ultimi anni stiamo cercando di darle sempre più importanza. Quest'anno, ad esempio, abbiamo realizzato anche uno stendardo proprio per dare maggiore slancio e soprattutto per dare visibilità alla ricorrenza con un segno, in particolare per il momento della processione. Lo stendardo serve ad abbellire il quartiere, è un simbolo visibile, ma è anche un segno di fede che offre la possibilità di soffermarsi e riflettere».
Giovedì 14 dunque si aprono i festeggiamenti e la giornata inizia con la celebrazione della messa alle 8, cui segue l'esposizione della reliquia della Santa Croce, l'adorazione e la preghiera.
Alle 11 uno dei sacerdoti che sono stati vicari parrocchiali a Santa Croce in passato, celebrerà la messa cui segue il pranzo per gli anziani. «Anche questo momento di ritrovo – continua il parroco – è una tradizione che continua dagli anni Sessanta. C'è una buona partecipazione, l'anno scorso erano una settantina di persone. Nel pomeriggio, poi, dalle 16 apriamo nuovamente la chiesa ai fedeli e diamo la possibilità di pregare davanti alla reliquia che viene esposta».
La giornata procede alle 18,30 con la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giampiero Gloder, anch'egli vicario parrocchiale a Santa Croce negli anni Ottanta e ora presidente della Pontificia accademia ecclesiastica.
Segue quindi il momento culmine della giornata con la processione solenne:
«Un'altra novità di quest'anno – sottolinea don Chelin – è il percorso della processione. Anche questo evento lo abbiamo ripreso di recente. L'anno scorso infatti abbiamo fatto una breve processione con un percorso semplice che andava dal piazzale della chiesa fino all'oratorio della Madonna della salute, luogo importante per il nostro territorio e la nostra storia. Quest'anno invece abbiamo pensato di allungare il tragitto per dare maggiore visibilità al passaggio della croce e per non renderla una semplice camminata sotto i portici. L'anno scorso, con la presenza anche del vescovo Claudio, è stato un momento molto intenso e partecipato. Quest'anno, metaforicamente parlando, è un bambino che ha iniziato a camminare da solo: ci auguriamo quindi che la comunità lo viva con la medesima intensità dell'anno precedente».
La reliquia della croce parte quindi dal piazzale della parrocchia e passa poi per via Marghera, porta Santa Croce, via Malaman, via Carducci, via De Amicis, corso Vittorio Emanuele II, giunge all'oratorio della Salute e di nuovo in piazzale della chiesa dove il vescovo Gloder darà la benedizione.
Il programma dei festeggiamenti prosegue nel fine settimana
Venerdì 15 e sabato 16 in patronato si svolge la festa con momenti dedicati allo svago, al divertimento e appuntamenti tipici delle sagre, come lo stand gastronomico che offre piadine, gnocco fritto, patatine fritte e panini alla porchetta. La serata di venerdì è allietata dalla scuola ballo Gardellin, che ha come punto di ritrovo la palestra parrocchiale. Sabato sera invece ci sono i The moods, gruppo musicale giovanile del quartiere.
«Anche questi appuntamenti – specifica il parroco – sono stati ripresi in questi ultimi tempi per creare aggregazione in parrocchia e offrire un'opportunità di relazione, di incontro. Sono un po' una scommessa».
La festa si chiude il 17 settembre: alla mattina, alle 11, celebrazione della messa, condivisa dalle due parrocchie, a seguire pranzo per entrambe le comunità.
Poi, nel pomeriggio, dalle 15, si punta al divertimento e coinvolgimento dei bambini con giochi gonfiabili, bolle magiche giganti, giochi vari e calcetto balilla umano realizzato dai giovani della parrocchia. Nel fine settimana è sempre attiva anche la pesca di beneficenza.
«La domenica – conclude il parroco – celebriamo un'unica messa in modo da riunire e coinvolgere le due parrocchie, così come il pranzo è organizzato per entrambe le comunità. Nella parrocchia di sant'Alberto poi ci stiamo preparando per il sessantesimo della chiesa che verrà festeggiato in novembre. Intanto abbiamo avviato un concorso di arti grafiche e figurative a premi che coinvolge le scuole del quartiere sulla figura di sant'Alberto».