Openfield 2015: oltre i conflitti con la misericordia

Sabato 7 novembre dalle 9.45 alle 13 nell’aula magna della Facoltà teologica del Triveneto (via Seminario 7 a Padova), torna Openfield, il tradizionale appuntamento socio-politico della chiesa padovana. Tema di quest'anno, “Conflitti e misericordia nel mondo d’oggi. Tra emergenza profughi, giustizia e comunicazione”. 

Openfield 2015: oltre i conflitti con la misericordia

«L’arrivo dei richiedenti asilo in Europa è il fatto storico che caratterizza con maggiore evidenza l’attualità. Si tratta di un fenomeno che costringe sia la chiesa sia la società civile e la politica a porsi domande di fondo sul tessuto sociale, culturale, etico e politico odierno».
Nelle parole di don Marco Cagol, delegato per la pastorale sociale della diocesi di Padova, la sintesi della riflessione che ha portato a dedicare l’edizione 2015 di “Openfield” – in programma per sabato 7 novembre dalle 9.45 alle 13 nell’aula magna della Facoltà teologica del Triveneto (via Seminario 7 a Padova) – a “Conflitti e misericordia nel mondo d’oggi. Tra emergenza profughi, giustizia e comunicazione”.
«Partendo dalla dinamica migratoria in atto – riprende il sacerdote – vorremmo riflettere sui conflitti che oggi agitano la nostra società, domandandoci se la misericordia, proposta da papa Francesco come categoria centrale del cristianesimo, possa avere una valenza sociale e politica per accompagnare il superamento dei conflitti in una sintesi superiore».

Come da tradizione, dunque, l’appuntamento socio-politico che la chiesa di Padova, e in particolare l’ufficio di pastorale sociale, Azione cattolica, Acli, Agesci, Csi e Noi Padova propongono ogni autunno, si prefigge una tematica di grande attualità.
Ma non si limita all’approccio informativo, che pure sarebbe quanto mai utile per quanto riguarda un fenomeno su cui le distorsioni mediatiche non sono di certo mancate.
L’arrivo dei richiedenti asilo, infatti, permette una lettura approfondita della società italiana chiamata ad accogliere, nella quale si sono fatti via via più evidenti i conflitti fisiologici in atto.
Si tratta di un punto di vista dal quale la misericordia, al centro dell’Anno santo indetto da papa Francesco, può apparire un elemento persino profetico.

Anche in questo 2015, “Openfield” coincide con il convegno che dà inizio al percorso formativo della Fisp, la scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico
Non a caso ad aprire i lavori saranno il saluto e l’introduzione del nuovo direttore Luigi Gui, sociologo dell’università di Trieste.
A inaugurare ufficialmente l’anno formativo sarà però l’intervento di mons. Claudio Cipolla, nuovo vescovo di Padova, anch’egli all’esordio a “Openfield”. Al vescovo toccherà anche il compito di consegnare gli attestati di partecipazione a tutti coloro che hanno frequentato la scuola durante gli scorsi anni pastorali.
A chiudere questa prima parte, sarà infine la biblista Rosanna Virgili che aiuterà i presenti a riflettere sulle categorie di conflitto e misericordia a partire da alcuni riferimenti della sacra scrittura.

La seconda parte della mattinata sarà caratterizzata dalla tavola rotonda moderata dal direttore de La Difesa del popolo, Guglielmo Frezza, durante la quale tre autorevoli esperti metteranno a fuoco altrettanti aspetti legati al fenomeno migratorio
Oliviero Forti è il responsabile immigrazione di Caritas italiana e offrirà una panoramica accurata della situazione nel bacino del Mediterraneo, soffermandosi su alcune delle scelte attuate dall’Unione europea rispetto all’emergenza in atto.
 Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio rileggerà le fratture del tessuto sociale evidenziate dall’arrivo dei richiedenti asilo e rifletterà su come la misericordia possa trovare una traduzione sui piani politico e sociale in prassi concrete.
 Franco Balzi è sindaco di un piccolo comune del Vicentino, Santorso, che ha alle spalle una lunga esperienza di accoglienza. Santorso è da anni comune capofila del progetto Oasi che unisce 13 municipalità nella gestione dei richiedenti asilo secondo il programma nazionale Sprar.
Da qui è nato il protocollo d’intesa che 25 su 32 sindaci dell’Ulss 4 Altovicentino hanno firmato a settembre con il prefetto di Vicenza Eugenio Soldà per gestire e non subire il fenomeno: un’intesa proposta come modello virtuoso dal ministero degli Interni.

Per partecipare è richiesta l’iscrizione presso l’Azione cattolica diocesana (049-8771730 e segreteria@acpadova.it) o la segreteria della pastorale sociale (049-8771705 e pastoralesociale@diocesipadova.it).
Sarà possibile anche iscriversi la mattina stessa con un contributo di 5 euro.

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