Primo open day dei giovani dell'Azione cattolica diocesana

Con al centro il tema della fraternità, i giovani dell'Ac di tutta la diocesi s'incontrano e si confrontano domenica 29, a partire dalle 9 in seminario minore a Rubano. Il primo Open day è carico delle parole che papa Francesco ha pronunciato durante il recente convegno ecclesiale di Firenze.

Primo open day dei giovani dell'Azione cattolica diocesana

Un open day per tutti i giovani della diocesi. L’Azione cattolica apre così il nuovo anno associativo, con una proposta formativa rivolta ai ventenni e “oltre”, che siano impegnati o meno in un servizio educativo. Perché protagonisti della giornata saranno appunto i giovani in quanto tali.
Dalle 9 di domenica 29 novembre fino al primo pomeriggio, il seminario minore a Rubano accoglierà quanti vorranno regalarsi un tempo di riflessione, incontro e confronto sul tema della fraternità. «Come sottolinea il progetto formativo di Ac – afferma Francesco Roveron, vicepresidente diocesano del settore giovani – viviamo in una stagione di forte individualismo: ne sono segni l’indifferenza per l’altro, la competizione tra le persone e tra i gruppi, il bisogno esasperato di autoaffermazione, la conflittualità che si manifesta sia nella sfera della vita pubblica che in quella privata, la fatica di convergere quando si devono assumere decisioni. In questo contesto, è importante attivare percorsi che diano risalto e attuazione al nostro essere tutti figli dello stesso Padre».
Ecco allora la proposta di una mattinata, dallo slogan “Iolosochenonsonosolo”, sulla cura della fraternità nella propria vita, sullo stile delle relazioni e l’impegno nel mondo del lavoro e dello studio, sull’attenzione a tutto ciò che rappresenta il diverso in termini di abitudini, idee, provocazioni. L’open day rappresenta una novità per l’anno. «E anche una sorta di scommessa – sottolinea Roveron – dove sperimentare il dialogo e far crescere il pensiero critico. Sentiamo che i nostri giovani sono fortemente in ricerca, si aspettano di trovare risposta agli interrogativi del quotidiano. Ci chiedono un’attenzione alla concretezza e al potersi confrontare su quella che è la vita di tutti i giorni. Sono giovani e giovani-adulti alla ricerca di Dio, con domande di senso, cui spesso cercano risposte al di fuori dei nostri luoghi perché qui non trovano spazio adeguato. Ecco allora la necessità di aprirsi a loro in questo senso. Sono giovani disponibili a farsi stupire, ricchi di richieste e di desideri».
L’incontro, dopo un primo momento di accoglienza, vedrà i giovani lavorare a gruppi e incontrare dei testimoni. La celebrazione eucaristica, dopo il pranzo a sacco, concluderà l’appuntamento, che prevede l’iscrizione nel sito www.acpadova.it All’open day i responsabili di Ac arrivano anche carichi delle parole e dell’appello che papa Francesco ha rivolto specificatamente ai giovani durante il convegno ecclesiale nazionale di Firenze. «È l’unico che ha parlato in maniera diretta ai giovani – sottolinea Roveron – Ci ha richiamati all’impegno e ad attuare un lavoro importante dentro la chiesa e nella società. Questo è di sprone davvero per tutti! Certo una maggior partecipazione dei giovani anche nei tavoli di lavoro, eravamo uno solo per tavolo, avrebbe favorito un respiro più ampio. Ma sentiamo che è stato un primo passo di un cammino dove davvero tutti possiamo confrontarci alla pari». Nel frattempo l’attenzione al confronto e al trovare spazi e tempi per l’incontro continua a essere un obiettivo primario dell’Ac. «Come percorsi formativi da svolgere durante l’anno, all’interno dei gruppi parrocchiali, interparrocchiali o vicariali – aggiunge il vicepresidente diocesano – abbiamo pensato di adottare le proposte formative nazionali sia per i giovanissimi che per i giovani. Anche perché sono state costruite grazie al contributo di un’educatrice padovana che ha collaborato con il centro nazionale per l’elaborazione e stesura dei sussidi».

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