Fondo di solidarietà, un oceano di bene

Presentati ai volontari i dati del Fondo straordinario di solidarietà per chi ha perso il lavoro a causa della crisi. In otto anni 38 milioni di euro investiti, 11.600 le persone aiutate. Tutte le istituzioni coinvolte riconfermano, e spesso ampliano, l'impegno. Il vescovo Claudio: «Facciamo sentire a tutti i sussurri dei più fragili».

Fondo di solidarietà, un oceano di bene

Otto anni di impegno, più di 38 milioni di euro investiti e oltre 11.600 persone sostenute.
Sono le cifre, tutt'altro che aride, del Fondo straordinario di solidarietà, l'iniziativa nata dall'accordo tra Caritas Padova e Fondazione Cariaparo, tra il 2008 e il 2009, per sostenere chi, con l'avvento della crisi economica, ha perso il posto di lavoro e ha iniziato a patire sulla propria pelle le ferite di una recessione che ha cambiato i connotati economici di tutto il Nordest.
Dietro a queste cifre a nove zeri ci sono dunque migliaia di persone e famiglie nel baratro della disoccupazione che, grazie al Fondo hanno ricominciato a figurare un futuro davanti a sé. Lo sanno bene le decine e decine di volontari che in ogni giornata di questi otto anni hanno permesso che tutte queste risorse venissero utilizzare al meglio, per raggiungere con la migliore efficacia possibile gli scopi previsti.

I volontari, il vero volto del Fondo
E giustamente durante l'incontro annuale sul Fondo Straordinario – che si è tenuto il 7 dicembre, nella sala conferenze di Cariparo nel cuore di Padova – le parole più intense e sentite sono state proprio quelle rivolte ai volontari. A partire dal vescovo Claudio:

«Sono onorato di quello che fate – ha detto mons. Cipolla – Rendete bella l'immagine della chiesa mettendo da parte la paura del diverso che crea divisioni. Siete accoglienti e non spaventati dai poveri». “Fare vangelo”, secondo il vescovo, è esattamente questo. Ma ai volontari don Claudio ha anche dato un compito: «Il vostro è un grande lavoro, ma non ha visibilità. Chi ha bisogno sussurra e quasi non vuol farsi sentire. Portiamo i lamenti dei più fragili all'attenzione di tutti».

Sulla stessa linea il presidente della Fondazione Antonio Finotti, che ha ribadito con forza l'impegno di Cariparo anche per il 2017 e si è complimentato con chi ha avuto il coraggio di partire
«Il sociale e il lavoro sono al centro dell'attenzione per la fondazione e il Fondo straordinario è l'interprete più puro di quel welfare generativo di cui molto abbiamo parlato in questi anni: valorizziamo chi riceve, perché il bene si propaghi nella comunità».

Sinceramente stupito delle cifre ed entusiasta del progetto è apparso anche il commissario prefettizio al comune di Padova Michele Penta, che ha dato il massimo appoggio all'iniziativa, esattamente come il presidente della provincia Enoch Soranzo e il presidente della Camera di commercio Fernando Zilio, che ha sottolineato l'importanza della diocesi nel fare da ponte tra le istituzioni e la necessità che muti l'approccio personale al quadro attuale.
«Nel corso della crisi – ha spiegato Zilio – i conti in banca dei veneti sono aumentati del 26 per cento, ma la gente fatica ad aprire il cuore. Se non sconfiggiamo l'egoismo, non sarà certo l'industria 4.0 a risollevare l'occupazione». Il presidente ha poi garantito il sostegno al Fondo, in termini di liquidità e competenze, nonostante i tagli della riforma camerale.

L'intesa con la Regione Veneto
Un'apertura, quella di Zilio, colta al volo da Matteo Segafredo, presidente del comitato di gestione del fondo, che ha tenuto le fila dell'incontro: «A partire dal 1° gennaio sarà operativo il protocollo d'intesa con la regione Veneto per il sostegno al reddito che ci permetterà di aiutare 1.250 over 50 espulsi dal mondo del lavoro. Abbiamo bisogno che le aziende ci aprano le porte per offrire a queste persone una vera chance di inserimento lavorativo».
I dettagli dell'intesa, che permetterà al Fondo straordinario di contare sulle risorse dei Fondi sociali europei, prevedono 100 ore di formazione e 480 di tirocinio in quattro mesi. Se al termine del periodo l'occupazione non si concretizzerà, il candidato sosterrà tre colloqui obbligatori presso agenzie che seguono aziende con posizioni aperte.
Potrà accedere anche chi ha diritto al Sostegno all'inclusione attiva (Sia) e quindi ha un Isee di soli 3 mila euro. Durante i quattro mesi, alla persona seguita andranno 500 euro al mese (700 il quarto mese) e 600 nella zona in cui opera Etra. L'obiettivo è l'inserimento in tirocinio presso aziende per almeno il 50 per cento dei 1.250 candidati.

Progetti specifici in fase di avvio
Oltre all'importante protocollo con la regione Veneto per cui le risorse stanziate ammontano a quasi 7 milioni (uno dal Fondo e il resto da Venezia), il 7 dicembre sono stati illustrati anche gli altri progetti in fase di avvio, a partire da “Padova inclusiva” in collaborazione con Irecoop che coinvolgerà 120 lavoratori grazie a uno stanziamento di 960 mila euro.
Altri 80 lavoratori saranno coinvolti in “Polesine inclusivo 2.0” in collabrazione con Ccs (600 mila euro di investimento).
I progetti in previsione con il comune di Padova sono tre: “Vaolrizziamo le esperienze giovanili” (19 lavoratori per 114 mila euro), “Miglioriamo Padova” (15 lavoratori e 188 mila euro), e “Impegnamoci per Padova” (dieci lavoratori e 122 mila euro).
Il progetto “Nave – Network Antitratta Veneto” vede invece il Fondo straordinario al fianco del comune di Venezia, e coinvolgerà 20 lavoratori con 50 mila euro di stanziamento.
Il comune di Cadoneghe è a sua volta impegnato in “Futuro collettivo”, dove si prevedono dieci lavoratori (64 mila euro di investimento).
Partirà infine “Liberi di cucinare” nella casa circondariale di Padova (13 lavoratori e 32 mila euro).

Per info: www.caritaspadova.it

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