«Salvo perché ho preso il motorino invece della metro»

Matteo Lazzarini, veneto, ma da anni residente a Bruxelles, questa mattina è andato a lavoro senza prendere la metro che passa dalla fermata Maelbeek, luogo di una delle tre esplosioni e vicino ai palazzi delle istituzioni europee. «Fino a questa mattina, la gente non aveva paura».

«Di solito prendo anche io la linea di metrò che tra le sue fermate ha Maelbeek, nel cuore del quartiere europeo. Ma per fortuna oggi sono andato al lavoro in motorino». E' il commento, riportato sul sito di Gente veneta, di Matteo Lazzarini, originario di Lido di Venezia, ma da molti anni a Bruxelles dov'è segretario generale della Camera di Commercio belga-italiana. Lazzarini, tra l'altro, è rientrato in Belgio questa notte, atterrando proprio all'aeroporto di Zaventem, uno dei principali scali di Bruxelles e luogo del duplice attentato.  

«Fino a questa mattina, la gente non aveva paura. I media italiani avevano trasmesso un'immagine non molto corrispondente alla realtà: la città non era "sotto assedio" - commenta Lazzarini - E poi si tenga presente che a Bruxelles una persona su tre non è di nazionalità belga e che ci sono quartieri nei quali anche più della metà degli abitanti non è belga». Lazzarini che, ora si dice più spaventato nel viaggiare, ha sottolineato come fino ad oggi nella capitale belga c'era stata serenità nella convivenza di più etnie e religioni: «I marocchini e i tunisini sono arrivati negli anni '70. E molti ricoprono cariche, anche politiche, di rilievo, in particolare a livello regionale. Inoltre c'è chi presenta il telegiornale e ci sono tanti poliziotti».

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