Acqua e sangue. Cosa rappresenta il costato aperto di Gesù sulla Croce?

Contemplando il costato si viene sollevati al di sopra della vanità delle vanità di questo mondo che insegue falsi idoli.

Acqua e sangue. Cosa rappresenta il costato aperto di Gesù sulla Croce?

Il cuore di Cristo è stato aperto dalla lancia che ha fatto uscire dal costato sangue e acqua. Gli uomini portano nel cuore ciò che hanno di più prezioso.  Il vero uomo è ciò che ha nel profondo del suo cuore. Qual era il pensiero vitale Redentore, il motivo trainante della sua opera? Egli “concentrò” i desideri e gli affetti del suo cuore nella misericordia verso il genere umano, quando sgorgarono sangue e acqua. Queste due cose, dunque, dovevano essere le più vicine al proposito del Suo cuore.

Il sacrificio espiatorio è rappresentato dal sangue, indicativo di tutta l’opera del cuore: la redenzione, aprendo una fonte per purificare la sporcizia umana, redimere il popolo con il suo sangue. Nel costato di Cristo c’è l’acqua oltre al sangue. Egli vuole che il suo popolo sia santificato, perdonato e liberato dal potere del peccato. San Tommaso afferma nella sua (S.Th. IIIª q. 66 a. 3 arg. 3) che “i sacramenti della Chiesa sgorgarono dal costato di Cristo pendente dalla croce” e, più avanti, (S.Th. IIIª q. 66 a. 3 ad 3)   che “dal costato di Cristo uscì l’acqua per lavare, e il sangue per redimere. Perciò il sangue stava a indicare il sacramento dell’Eucarestia e l’acqua quello del battesimo.” San Giovanni Crisostomo osserva (Catech. 3, 13-19; SC 50, 174-177): “Quindi è dal suo costato che Cristo ha formato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu formata Eva. Per questo Paolo, parlando del primo uomo, usa l’espressione: “Osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne” (Gn2,23; cfr. Ef5,30), per indicarci il costato del Signore. Similmente come Dio formò la donna dal fianco di Adamo, così Cristo ci ha donato l’acqua e il sangue dal suo costato per formare la Chiesa.” Il Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 766 afferma: “l’inizio e la crescita della Chiesa sono simboleggiati dal sangue e dall’acqua che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso”. Il desiderio di Gesù è quello di presentare la sua Chiesa senza macchia, senza ruga o altra imperfezione. Contemplando il costato si viene sollevati al di sopra della vanità delle vanità di questo mondo che insegue falsi idoli. Quando la Chiesa è assediata, ulteriore modalità per ferire Cristo, trae un beneficio immediato dalla tribolazione afflittiva, perché la persecuzione agisce in modo tale da rimuovere la pula dall’aia in cui è riposto il grano puro. I miscredenti, che si trovano tra i fedeli, possono allontanarsi, mentre i veri amanti di Dio vengono separati dagli increduli, liberati dalle impurità e purificati dalle prove attraverso le quali sono costretti a passare. In conclusione, attraverso l’uso di una lancia il soldato romano doveva constatare la reale morte di Gesù: l’attestazione diventa paradossalmente l’inizio della vita, proprio per lo sgorgare di acqua (simbolo di purificazione) e di sangue (segno di redenzione). Si tratta di un simbolismo che serve a chiarire come il dono dello Spirito, dato da Gesù solo dopo la sua risurrezione, scaturisce da tutto il processo di glorificazione nell’ “ora” della passione, morte, risurrezione e ascensione.

Paolo Morocutti

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Fonte: Sir