Aiuto umanitario: Dutton (Caritas Internationalis), “i nostri operatori sacrificano se stessi per servire i più vulnerabili”

Come ogni anno, il 19 agosto, in occasione della Giornata mondiale dell’aiuto umanitario, Caritas Internationalis ricorda e onora tutti i suoi operatori e volontari che dedicano la propria vita al servizio degli altri, mettendo a rischio la loro stessa sicurezza.

Aiuto umanitario: Dutton (Caritas Internationalis), “i nostri operatori sacrificano se stessi per servire i più vulnerabili”

“Oggi il nostro mondo deve affrontare tre minacce principali: la crescente disuguaglianza, il moltiplicarsi dei conflitti e l’emergenza climatica. Gli operatori umanitari si trovano a dover rispondere ad emergenze sempre più complesse e crisi sempre più protratte”, commenta Alistair Dutton, segretario generale di Caritas Internationalis. “I nostri operatori umanitari sacrificano ogni elemento di loro stessi, della loro sicurezza, per servire i più vulnerabili ed assicurare che i loro diritti umanitari siano garantiti loro. Sono presenti prima, durante e molto tempo dopo ogni disastro e continuano la loro missione ‘A prescindere da tutto’ (‘No Matter What’) come indica lo slogan della Giornata mondiale dell’aiuto umanitario 2023”, aggiunge.
In quanto Confederazione di 162 Caritas nazionali operanti in 200 Paesi e territori nel mondo, Caritas Internationalis è attiva nella risposta umanitaria pressoché tutte le crisi umanitarie del mondo. “Sono appena tornato dal mio primo viaggio da segretario generale, che ho compiuto in Ucraina. La qualità, la portata e la vastità del lavoro delle due organizzazioni Caritas ucraine, Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina, sono esemplari. Entrambe hanno dovuto aumentare enormemente i loro programmi e anche il loro personale, ma non hanno perso l’identità, l’essenza stessa della missione della Caritas: un vero senso di cura e amore per le persone che servono”.
La risposta umanitaria di Caritas è costruita sulla tradizione di sviluppo umano integrale della Chiesa e considera le persone nella loro interezza. “Le persone che serviamo non sono semplici destinatari di assistenza umanitaria, ma sono al centro della nostra azione. Consideriamo tutti i loro bisogni, che non sono solo materiali ma anche sociali, psicologici e spirituali”.

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Fonte: Sir