Alluvione in Mozambico. Mons. Dalla Zuanna: "Le 25 parrocchie nell’area colpita hanno sofferto tutte dei danni"

Dal Mozambico scrive mons. Claudio Dalla Zuanna, vescovo di Beira originario della diocesi di Padova, dopo la tremenda alluvione che si è abbattuta nei giorni scorsi: "Le 25 parrocchie presenti nell’area colpita hanno sofferto tutte dei danni. Alcune delle scuole che la diocesi gestisce, sono completamente scoperchiate. Case dei preti e uffici parrocchiali esposti alla pioggia che, purtroppo continua a cadere anche se a momenti e non battente". E comincia a muoversi la macchina della solidarietà.

Alluvione in Mozambico. Mons. Dalla Zuanna: "Le 25 parrocchie nell’area colpita hanno sofferto tutte dei danni"

In mezzo al disastro, nei giorni più difficili. Mons. Claudio Dalla Zuanna, vescovo di Beira originario di San Nazario, diocesi di Padova, è riuscito finalmente a scrivere all’Ufficio missionario diocesano dopo la terribile alluvioni che ha provocato oltre mille morti nel Paese africano.

«Ieri per la prima volta sono riuscito ad avere accesso alla posta elettronica e a Whatsapp – ha scritto il vescovo – ho trovato molti messaggi vostri e sono riuscito ad inviare una prima informazione. Qualcuno vedendomi online ha cercato di chiamare, ma non ho potuto rispondere, a qualcuno forse ho inviato due volte lo stesso messaggio, non è stato semplice smistare il tutto in piedi e con una linea telefonica instabile. [...] Promettono di ristabilire brevemente la comunicazione anche in città, ma per il momento, senza energia elettrica, con antenne e pali della luce caduti, sarà difficile avere una certa regolarità. Quindi... pazienza!».

Mons. Claudio Dalla Zuanna conferma: «Abbiamo instituito una commissione diocesana per gestire l’emergenza. Riuniamo tutti i giorni a un’ora combinata non essendoci la possibilità di contattarci, anche se ci sarebbe bisogno di ritrovarsi più frequentemente per prendere decisioni rapide».

E aggiunge: «Vari di voi manifestano il desiderio di aiutarci, grazie. In questo momento però non c’è molto che si possa fare in loco. Attraverso la Caritas abbiamo già una prima risposta in generi di prima necessità, qualcuno ci sta aiutando per le spese urgenti immediate. In questo momento non c’è sul mercato il materiale di costruzione: lamiere, assi e quant’altro per sistemare i tetti. Stiamo aspettando tendoni che dovrebbero essere in arrivo via Caritas nazionale. Lo Stato e le organizzazioni internazionali dovranno fare la loro parte. Il grande lavoro sarà fra uno o due mesi quando si dovrà iniziare la ricostruzione e le luci dell’emergenza si saranno spente. Un’idea potrebbe essere quella di iniziare a creare un fondo per la ricostruzione. Le 25 parrocchie presenti nell’area colpita hanno sofferto tutte dei danni. Alcune delle scuole che la diocesi gestisce, sono completamente scoperchiate. Case dei preti e uffici parrocchiali esposti alla pioggia che, purtroppo continua a cadere anche se a momenti e non battente».

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