Amanuensi 3.0. L'abbazia di San Gallo lancia il progetto “Corona Bibel”, dove si ricopia la Bibbia a mano

Più di 700 persone hanno preso – letteralmente! – carta e penna e hanno iniziato a copiare uno dei 1.189 capitoli della Bibbia (Antico e Nuovo Testamento).

Amanuensi 3.0. L'abbazia di San Gallo lancia il progetto “Corona Bibel”, dove si ricopia la Bibbia a mano

Come restare uniti, anche se si è distanti?”. Una domanda, questa, che in tanti si sono posti in questi ultimi due mesi. Ben vengano le dirette social, molto apprezzate anche le video chiacchierate, fatte utilizzando piattaforme di vario tipo. Ma tutte queste parole “digitali” a distanza ci fanno essere veramente “uniti”? Un interrogativo che ha impegnato a lungo il teologo evangelico Uwe Habenicht. Finché, un giorno, si è guardato attorno ed ha capito che la risposta era proprio lì, sotto i suoi occhi. Occorreva tornare alle origini, alla Parola.

Habenicht – che fino a tre anni fa era parroco di una comunità evangelica sul Lago Maggiore – oggi vive e opera a S. Gallo, centro noto in tutto il mondo per la celebre abbazia, che dà il nome alla città svizzera e dove per molti secoli i monaci amanuensi hanno trascorso le loro giornate a trascrivere testi sacri. Un esercizio, quello dello scrivere, che la gente di S. Gallo ce l’ha praticamente nel sangue. E allora, perché non fare esercizio anche in tempo di pandemia?

È nato così il progetto della “Corona Bibel”, al quale in pochi giorni hanno risposto più di 700 persone. Tutti novelli amanuensi, che hanno preso – letteralmente! – carta e penna e hanno iniziato a copiare uno dei 1.189 capitoli della Bibbia (Antico e Nuovo Testamento).

“Perché copiare la Bibbia? Per molti secoli i monaci di S. Gallo hanno copiato, illustrato e commentato testi sacri e loro per primi hanno sempre riconosciuto la forza liberatoria della scrittura – spiega Habenicht -. Scrivere ci unisce gli uni agli altri, al di là del tempo e ci fa diventare membra di una grande comunità”. Aspetti fondamentali, questi, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo.

A trasformarsi in amanuensi del terzo millennio sono stati uomini e donne di ogni età. Dal bambino delle scuole elementari all’anziano che vive in una casa di riposo. Non necessariamente assidui frequentatori di chiese. “Per copiare un capitolo della Bibbia – chiarisce Habenicht – non si deve essere necessariamente persone pie o credenti. Tutto ciò che serve è la volontà di impegnarsi nella scrittura a mano e la disponibilità a lasciarsi interrogare dalla scrittura, attraverso le domande e le intuizioni che nascono nel processo stesso dello scrivere”.

Grazie all’esercizio della scrittura, ciascuno dei novelli amanuensi ha dato forma e vita al testo biblico, con la propria grafia, con le proprie illustrazioni e commenti. C’è chi ha scritto in aramaico e chi ha copiato il testo biblico usando il proprio dialetto. I testi sono stati arricchiti da disegni, miniature e anche da mandala. Tutto fatto rigorosamente a mano. “Non è un semplice esercizio personale – sottolinea Habenicht -. Il manoscritto del singolo individuo, infatti, diventerà luminoso e bello solo quando verrà unito e rilegato agli scritti degli altri. È come la spiritualità di ciascuno di noi, che ha bisogno della comunità, altrimenti diventa un monologo solitario”.

Nel progetto sono stati coinvolti anche gli artisti, chiamati a illustrare le copertine dei 66 libri della Bibbia.

La “Corona Bibel” è già a buon punto. “Siamo stupefatti della risposta che abbiamo avuto – commenta Habenicht, che su Facebook pubblica alcuni dei manoscritti che sono già stati realizzati e raccolti -. Dei 66 libri della Bibbia, 39 sono già stati ultimati. E diversi gruppi stanno lavorando per completare i capitoli che mancano. Sono gruppi di vario tipo: amici, famiglie, classi scolastiche, giovani, gruppi biblici, anziani delle case di riposo, carcerati, parrocchie e gruppi ecclesiali. Il Nuovo Testamento è già stato interamente trascritto. Rimangono ancora da copiare dei libri dell’Antico Testamento. E anche in questo caso l’interesse è molto grande”.

Una volta terminata l’emergenza sanitaria, la “Corona Bibel” verrà rilegata e consegnata con una cerimonia ufficiale alla biblioteca dell’abbazia di S. Gallo.

Ma il progetto non finisce qui. “Attraverso la Corona Bibel – aggiunge Habenicht – spero vivamente di riuscire a raccogliere offerte, per alleviare il disagio e i problemi di chi è stato colpito direttamente da questa crisi. Spiritualità personale, comunità e carità sono infatti tre aspetti inscindibili tra loro”.

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Fonte: Sir