Comunità di Alleanza: “prendere il largo” nella grazia dello Spirito Santo

Testimoniare l'incontro personale e comunitario con Cristo Gesù, vivere la grazia del "battesimo nello spirito" e "prendere il largo" consentendo alla potenza dello Spirito Santo di scorrere libera dentro di noi. Si potrebbe riassumere così l’annuale appuntamento del Forum delle Comunità Carismatiche italiane per riflettere sull’esperienza del Battesimo nello Spirito, caratteristica della corrente di grazia pentecostale che attraversa tutta la cristianità mondiale. Ne abbiamo parlato con Maria Tortonese, saggista, insegnante appartenente alla Comunità di Gesù e Matteo Calisi, segretario generale del Forum delle Comunità Carismatiche di Alleanza in Italia e fondatore della Comunità di Gesù di Bari

Comunità di Alleanza: “prendere il largo” nella grazia dello Spirito Santo

⁠Cosa è emerso da questo incontro rispetto a quelli precedenti e cosa lo ha caratterizzato
Anzitutto è emersa l’urgenza di dedicarsi all’evangelizzazione e la necessità di tornare alla grazia del Battesimo nello Spirito, e poi una crescita nella conoscenza reciproca, nella comunione e nella stima tra le comunità presenti. È emersa anche una maggiore consapevolezza di appartenere ad una vasta corrente di grazia pentecostale, che interessa ormai oltre 650 milioni di credenti, di cui 150 milioni nella sola Chiesa Cattolica che è tuttora in piena espansione di tutte le denominazioni cristiane. Dopo venti secoli, Pentecoste ridiventa una storia vissuta, non più solo raccontata e immaginata e il battesimo nello Spirito torna ad essere un’esperienza personale unica e irripetibile, il momento cruciale della conversione, il punto di svolta nella storia spirituale di una persona.

⁠Un momento anche per fare il punto sul cammino fatto e capire come indirizzare l’attività futura?
Secondo il Forum, più che aumentare il numero degli insegnamenti bisogna intanto mantenere le relazioni tra comunità e poi incrementare la diffusione delle testimonianze dei membri delle Comunità sui punti qualificanti importanti della propria chiamata. E poi, oltre che dare sempre più spazio all’adorazione eucaristica è necessario vivere, proporre e trovare tempi e momenti di preghiera carismatica e profetica. Il Forum ci ha ricordato che il “Battesimo nello Spirito”, di cui abbiamo fatto memoria grata, è una esperienza importante per la Chiesa e per il mondo tanto da essere attenzionata dai Pontefici Benedetto XVI e Papa Francesco. Dono prezioso che, è stato detto, apre anche a una dimensione ecumenica presente nel DNA delle nostre comunità. Già il Cardinal Léon-Joseph Suenens individuava nel Rinnovamento Carismatico Cattolico quella realtà ecclesiale che “per sua natura veicola l’unità perché capace di condividere le stesse grazie della esperienza spirituale del movimento pentecostale”. Il battesimo nello Spirito Santo, è stato anche ricordato, è “una grazia ecumenica” ed un “segno escatologico” indirizzato alla restaurazione dell’unità del Corpo di Cristo e a cui Papa Francesco ha dato grade rilievo quando ci ha invitato a condividerlo “con chiunque nella Chiesa”.

Quale messaggio è emerso sia per la vita interna sia per l’attività ad extra?
Anzitutto siamo stati invitati a svegliarci! Siamo stati esortati ad andare andare in profondità nella gioia e a non rinunciare alla formazione. Nonostante queste esortazioni che vanno di pari passo con quelle di Papa Francesco, permane ancora uno scarso interesse e una mancanza di conoscenza rispetto alla spiritualità carismatica e al Battesimo nello Spirito nella pastorale ordinaria delle chiese particolari che sono in Italia. Per quanto riguarda l’attività ad extra è stato sottolineata l’importanza dell’accompagnamento fraterno e dell’ascolto delle persone. Un invito insomma a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo ed essere trasformati in uomini e donne rinnovati che, dopo aver ricevuto la grazia del Battesimo nello Spirito, danno spazio a questa grazia dando vita ad associazioni, comunità di alleanza, scuole di formazione, scuole di evangelizzazione, congregazioni religiose, comunità ecumeniche, comunità di aiuto ai poveri e bisognosi.

Quale il ruolo delle comunità carismatiche di alleanza nella Chiesa, a livello universale e locale
Testimoniare l’incontro personale e comunitario con Cristo Gesù, nella gioia, nella fede e nella speranza. Un incontro da cui nasce una missione, declinata secondo il carisma proprio di ogni Comunità. È importante infatti ricordare che le Comunità Carismatiche di Alleanza, oltre a condividere alcuni tratti peculiari della stessa “Corrente di grazia” fra i quali, il Battesimo nello Spirito, l’esercizio dei Carismi, la Preghiera di lode e di Adorazione, l’Ecumenismo spirituale e il Servizio ai poveri, si identificano per una speciale chiamata dei propri membri ad un impegno particolare, comunemente denominato “Alleanza”, che si traduce nella professione di alcune promesse, non di rado assunte (per i cattolici) davanti al Vescovo diocesano. Le Comunità Carismatiche di Alleanza nella Chiesa Cattolica accolgono vocazioni di tutti gli stati di vita: sacerdoti, laici coniugati e celibi per il Regno dei Cieli. Ad alcune di esse appartengono anche rappresentanti di altre tradizioni cristiane. Altre hanno dato vita a delle case comunitarie con la messa in comune dei propri beni. Alcune di queste Comunità esistenti in diverse Diocesi italiane sono state riconosciute sia a livello diocesano che pontificio ed è per questo motivo che mantengono uno stretto legame di filiale, docile e obbediente comunione col successore di Pietro e con i loro rispettivi Vescovi.

Papa Francesco ha ribadito l’importanza della grazia del “battesimo nello Spirito” Quali indicazioni sono emerse per far si che questo dono porti frutto nella Chiesa e nel mondo?
Ci è stato chiesto di immergerci nelle acque profonde ( Ez 47) e di “prendere il largo” cioè consentire alla potenza dello Spirito Santo di scorrere libera dentro di noi. Siamo stati chiamati a vivere una perpetua Pentecoste, a lasciarci abitare dal Fuoco dello Spirito Santo e a cogliere tutte le occasioni di creatività che lo Spirito suggerisce senza frapporre ostacoli. Ci sono state date anche indicazioni precise a cominciare dal farsi un sol corpo nella preghiera, in un determinato momento della giornata, per una nuova evangelizzazione nei prossimi anni e poi anche a farci prossimi, almeno a 5 persone, pregando per loro e annunciando loro la salvezza che viene da Dio. In altre parole, l’impegno emerso dalla Conferenza è quello di attualizzare la Pentecoste attraverso tre frutti fondamentali della esperienza del Battesimo nello Spirito. In primo luogo nel manifestare il dono dell’unità in Cristo tra i cristiani di tutte le denominazioni. In secondo luogo in una rinnovata espressione della lode e dell’adorazione e infine, in una coraggiosa proclamazione del Kerigma e della salvezza offerta a tutti, accompagnata dalla potenza dei segni e dei miracoli.

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Fonte: Sir