“Costruiamo il futuro con i giovani”: le 5 priorità del Tavolo ecclesiale dipendenze

Accompagnare le famiglie, costruire una rete di prossimità e ripartire dalle relazioni. Ma anche convocare la conferenza nazionale sulle droghe attesa ormai da più di 11 anni. Nella Giornata internazionale l’appello delle associazioni a società civile e istituzioni. "Urgente mettersi in ascolto di adolescenti e giovani" 

“Costruiamo il futuro con i giovani”: le 5 priorità del Tavolo ecclesiale dipendenze

“E’ tempo di sogni. Costruiamo il futuro con i giovani”. E’ il messaggio che, in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di sostanze stupefacenti (26 giugno), lancia il Tavolo Ecclesiale Dipendenze, costituito da diverse organizzazioni di ispirazione cristiana impegnate nel contrasto alle dipendenze e in favore della crescita e del protagonismo di adolescenti e giovani, in collaborazione con la Caritas Italiana. Ne fanno parte Fict, Cnca, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità Casa dei Giovani, Salesiani per il sociale, Cdo Opere Sociali, Comunità Emmanuel, Comunità di Sant’Egidio, Nuovi Orizzonti.
"La pandemia  non ha fatto registrare un calo dei consumi di sostanze stupefacenti, sono invece cambiate le modalità di acquisto e di consumo: i giovani hanno scoperto sempre più i nuovi mercati online, sono divenuti esperti navigatori nel dark web. - si legge nel documento del Tavolo - Un cambiamento non da poco, che impatta notevolmente sulla possibilità di aggancio precoce da parte dei servizi, peggiorando una situazione già di per sé critica". "Sappiamo che l’offerta di sostanze (alcool, droghe sintetiche, nuove sostanze psicoattive, droghe etniche, psicofarmaci…) è in crescita per quantità e tipologia. Un’offerta mirata per target, capillare, quasi individualizzata: ti procuro l’effetto che vuoi. Il mondo delle sostanze è diventato un grande drugstore. - proseguono i promotori - L’esposizione all’offerta è cresciuta anche tra i più giovani. E insieme all’aumento del consumo di sostanze psicoattive abbiamo visto emergere un fenomeno come prevalente, quello del policonsumo: si mischiano insieme alcol, droghe vecchie e nuove, psicofarmaci" E "il protagonismo dei consumatori più giovani finisce per esprimersi anche nella sperimentazione di nuove sostanze: cannabiniodi sintetici, catinoni, fentanil, un nuovo uso dell’eroina. È anche attraverso questo mondo variegato e complesso che è passato il modo di reagire alla pandemia per parecchi dei nostri giovani"
Dalle organizzazione arriva dunque l’appello alle istituzioni e alla società civile affinché “i giovani diventino una priorità della politica e dell’azione collettiva nazionali”. “Per costruire oggi il futuro insieme a loro – spiegano - è necessario un lavoro strutturale e capillare nelle comunità locali, in termini di infrastruttura sociale. È essenziale un intervento forte di riequilibrio delle risorse e di contrasto a tutte le forme di povertà (economica, educativa, relazionale…) al fine di consentire l’esercizio della corresponsabilità dei giovani e la tenuta del sistema sociale”.

L’investimento cinque priorità:

  1. Riscrivere immediatamente, in modo condiviso con tutti gli attori del sistema, il modello di intervento, ricostruendo i luoghi del confronto, iniziando dalla Conferenza nazionale sulle droghe attesa ormai da più di 11 anni.
  2. Ricostruire al più presto i luoghi della relazione per e con i nostri giovani, garantendo sin da subito percorsi educativi strutturati e in presenza, capaci di restituire ai ragazzi, almeno in parte, il tempo perduto.
  3. Accompagnare le famiglie, supportandole per attraversare questo periodo d’ombra caratterizzato dalla mancanza di certezze e quindi di incapacità a fornire risposte educative coerenti ai nostri figli.
  4. Fornire adeguato accompagnamento e sostengo alle strutture educative specialistiche, diurne e residenziali, che si occupano di minori con dipendenze, con problemi comportamentali e con patologie psichiatriche, che in questa fase hanno dovuto approntare, nel silenzio e nell’abbandono generale, percorsi educativi-riabilitativi capaci di tenere conto delle mutate esigenze e dell’emergenza sanitaria.
  5. Sviluppare in modo diffuso una qualificata rete di prossimità nei luoghi del consumo, dell’abuso della dipendenza con équipe territoriali capaci di ascolto, counseling, accoglienza e presa in carico precoce, come già previsto nei Livelli essenziali di assistenza, ma ancora disatteso nel nostro Paese.

“È passato più di un anno da quando il mondo che conoscevamo è stato stravolto da questa pandemia e i nostri ragazzi si sono trovati improvvisamente esposti a solitudine e a sofferenza impreviste. - sottolineano i promotori - La pandemia ha ulteriormente messo ai margini della società i giovani e i più fragili, ha fatto emergere l’aumento dei casi di ragazzi con disturbo psichiatrico e il ricorso alle cure farmacologiche. Ma il ritardo più grave che i nostri ragazzi stanno accumulando è proprio nell’area relazionale. L’isolamento, la paura del futuro, lo sgretolarsi delle certezze, la tensione in famiglia, ma anche a volte la semplice noia, sono tutti fattori ansiogeni e di stress che hanno prodotto nei giovani un aumento di comportamenti da consumo a rischio, con l’incremento dell’abuso di psicofarmaci e di alcol, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Nello stesso tempo, però, non dobbiamo dimenticare che i ragazzi hanno sguardi innovativi sulla società e sulle sue problematiche: ad esempio, una maggiore sensibilità ambientale, una maggiore capacità di condivisione, una propensione a utilizzare la tecnologia come strumento per affrontare le questioni. E hanno dimostrato più volte di saper gestire il protagonismo sociale con intelligenza e innovazione”.

“Riteniamo – come adulti e come educatori – di avere la responsabilità di essere accanto ai ragazzi promuovendo libertà e responsabilità, stimolando processi reali di autonomia e nuove forme di partecipazione diretta e di cittadinanza attiva. È più che mai urgente mettersi in ascolto di adolescenti e giovani, tornare a dare loro lo spazio e il tempo per sognare”.  

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)