“Mai più la guerra!”. Il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV

La preghiera del Papa: “Affido alla Regina della pace questo accorato appello perché sia lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace”

“Mai più la guerra!”. Il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV

“Mai più la guerra!” È il grido di Leone XIV nelle parole che pronuncia in questo primo appuntamento con i fedeli per la recita, meglio per il canto, che intona, del Regina coeli, la preghiera mariana che da Pasqua a Pentecoste sostituisce l’Angelus. È il grido di Paolo VI alle Nazioni Unite, 1965; ripetuto da Giovanni Paolo II, da Benedetto XVI, Francesco: mai più la guerra, avventura senza ritorno.

Si affaccia dalla loggia centrale della basilica, dopo aver rotto i sigilli all’appartamento papale nel Palazzo apostolico, e ricorda “l’immane tragedia della Seconda Guerra mondiale, finita 80 anni fa “dopo aver causato 60 milioni di vittime”. Oggi il mondo vive una terza guerra mondiale a pezzi, come ripeteva Papa Bergoglio, uno “scenario drammatico” afferma; e si rivolge “ai grandi del mondo, ripetendo l’appello sempre attuale: mai più la guerra.

Il primo pensiero è per le “sofferenze dell’amato popolo ucraino” e chiede che si giunga “al più presto a una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie”.

Poi ecco Gaza e il Papa si dice profondamente addolorato per quanto accade in quel territorio: “cessi immediatamente il fuoco! Si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi”.

Manifesta quindi soddisfazione per “l’annuncio del cessate il fuoco tra India e Pakistan”, e auspica che “attraverso i prossimi negoziati si possa presto giungere a un accordo durevole. Ma quanti altri conflitti ci sono nel mondo! Affido alla Regina della pace questo accorato appello perché sia lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace”.

Pochi giorni fa abbiamo celebrato la resurrezione di Cristo e in questa quarta domenica di Pasqua la liturgia ci riporta, in un certo senso, indietro nel tempo, a prima della Pasqua, e, forse, ci aiuta a capire meglio il cammino della chiesa, del popolo di Dio. Gesù è in Sinagoga, nella festa della Dedicazione, e dice alle persone che ha intorno: “voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”. Siamo di fronte a una scena che si ripete nel tempo: c’è una parola, ci sono delle opere che parlano, e c’è l’incredulità, il rifiuto di vedere: non credete perché non fate parte del mio gregge.

È la domenica del buon pastore e Papa Leone afferma di considerare “un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore, la quarta del tempo di Pasqua”. In questa domenica il Vangelo di Giovanni ricorda che Gesù “si rivela come il Pastore vero, che conosce e ama le sue pecore e per loro dà la vita”.

È la domenica in cui la chiesa celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, nel giorno in cui si celebra anche il Giubileo delle Bande musicali e degli Spettacoli popolari. Nel ringraziare i partecipanti, Leone XIV dice che “con la loro musica e le loro rappresentazioni allietano la festa, la festa di Cristo Buon Pastore: sì, è lui che guida la Chiesa con il suo Santo Spirito”.

Torna quindi alle parole del quarto Vangelo, cita san Gregorio Magno per dire: “le persone corrispondono all’amore di chi le ama”. Così prega “con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno”. C’è un pensiero anche per i giovani e le giovani, perché è importante che “trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli”. Di qui l’invito a “accogliere e accompagnare i giovani”, di essere “gli uni per gli altri, ciascuno in base al proprio stato, pastori secondo il suo cuore, capaci di aiutarci a vicenda a camminare nell’amore e nella verità”. Ai giovani ricorda, infine, le parole di san Giovanni Paolo II nel giorno d’inizio del Pontificato: “non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!”.

È anche la domenica della festa della mamma e il Papa ha per tutte le mamme un pensiero dedicato: “Mando un caro saluto a tutte le mamme con una preghiera per loro e per quelle che sono già in cielo. Buona festa a tutte le mamme!”.

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Fonte: Sir