Permesso di sosta. I due teli quaresimali nel cuore di Innsbruck

In questo tempo di quaresima, nella Maria-Theresien-Straße c’è la possibilità di andare controcorrente, interrompendo la frenesia del viavai quotidiano

Permesso di sosta. I due teli quaresimali nel cuore di Innsbruck

È un continuo brulicare di rumori, mezzi e persone. La Maria-Theresien-Straße che prende il nome dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria (1717-1780), è una delle strade più trafficate del centro di Innsbruck. Lungo i suoi circa 490 metri si trovano il municipio e il Landhaus del Tirolo, nonché decine di negozi e centri commerciali. In Avvento ospita anche le casette del mercatino di Natale. Ogni giorno la Maria-Theresien-Straße raccoglie i passi spesso veloci e nervosi di oltre 30mila persone, cosa che ne fa una delle sei vie dello shopping più frequentate dell’Austria. 

In questo tempo di quaresima, nella Maria-Theresien-Straße c’è la possibilità di andare controcorrente, interrompendo la frenesia del viavai quotidiano. Questo grazie a due luoghi in cui è in vigore il permesso di sosta. Così come si è, anche con le borse e i sacchetti dello shopping.

A raccontare il primo spazio con “permesso di sosta” è, sulla sua pagina Ig, il vescovo di Innsbruck mons. Hermann Glettler. 

Siamo nella chiesa di S. Giuseppe, la chiesa del convento dei Servi di Maria a Innsbruck, un edificio semplice, costruito nella prima metà del Seicento parallelamente alla strada, con un’aula a tre campate e una volta con soffitto a botte affrescato. 

A coprire durante la quaresima il grande dipinto dell’altare maggiore è stato sistemato un gigantesco dipinto a olio, realizzato nel 2007 dall’artista contemporaneo Herbert Brandl. Mons. Glettler, nel suo post, svela con un carosello di immagini il dietro le quinte di questa installazione. “Il grande dipinto a olio di Herbert Brandl – scrive mons. Glettler – è stato scelto quest’anno come telo quaresimale per la chiesa dei Serviti. Il pittore, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, crea un gioco di colori in movimento su una superficie di circa 20 metri quadrati (!), che attira lo spettatore in una “spinta verso l’alto” o, ribaltando la prospettiva, lo inonda con una celestiale esplosione di energia dall’alto”.

Il viola, colore liturgico della quaresima, lascia spazio al blu e all’azzurro, tinte che, insieme al rosso, danno vita al viola. È come se anche nella scelta dei colori vi sia un invito ad andare alla ricerca dell’essenziale. “Indipendentemente dalla prospettiva in base alla quale lo si consideri – scrive mons. Glettler – il dipinto di questo artista austriaco ha l’effetto di una preghiera ascensionale all’interno della chiesa, nel bel mezzo dei nostri tempi difficili. L’armonia delle pennellate audaci, quasi casuali, in varie tonalità di blu e gradazioni di grigio e bianco, sprigiona una dinamica che fa vibrare l’intero interno della chiesa”. Pennellate di colore che nella loro estrema essenzialità hanno la forza di smuovere le pietre e di aprire – anche visivamente – una finestra sul cielo. Quel cielo che molto spesso nella frenesia delle nostre giornate, osserviamo poco e distrattamente. 

Soffermandosi sull’intrecciarsi di quei tratti di blu, azzurro e bianco è come essere coinvolti nella danza che unisce cielo e terra. 

“Solo a un secondo sguardo – prosegue il vescovo di Innsbruck nella spiegazione di questo quadro che diviene telo quaresimale – si scorgono le linee scure nel gioco leggero e arioso dei colori, che suggeriscono una forma di croce nell’angolo in alto a sinistra del dipinto: un’allusione alla “Croce in montagna” di Caspar David Friedrich? Solo romanticismo o vero e proprio raggio di speranza per l’anima? Non lo sappiamo. In ogni caso, questa commovente opera d’arte è un utile promemoria che fa bene a tutti noi”.

A cinque minuti di strada a piedi dalla chiesa dei Serviti, troviamo la seconda zona con “permesso di sosta”.

La Spitalskirche, la chiesa sorta sul finire del Trecento insieme all’ospedale cittadino, è dal 2018 una “chiesa cittadina”, affidata al vicario episcopale mons. Jakob Bürgler e porta il nome di “Chiesa nel cuore della città”. Uno spazio accogliente e ospitale, aperto a nuove forme di preghiera, cultura, musica e arte, in cui aprire vie d’incontro con la fede per le persone del nostro tempo.

Nella “Chiesa nel cuore della città” il telo quaresimale che copre l’altare maggiore porta la firma di Rudolf Wach, noto artista tirolese che quest’anno compie 90 anni. Di Wach, che è l’autore – tra le sue tante opere – anche del crocifisso sul ponte dell’Inn, attorno al quale si è sviluppato un acceso dibattito, è stato scelto un grande disegno in bianco e nero (180×180 cm) dal titolo “La porta delle due mani”. 

Una lettura dell’opera la si trova sul sito della diocesi di Innsbruck, che alla quaresima ha dedicato anche quest’anno uno spazio particolare. “Il disegno mostra due mani con le dita rivolte verso il basso. Questo motivo gioca un ruolo fondamentale nell’opera grafica e scultorea di Rudolf Wach. Simboleggia un gesto di abbandono e di protezione. Allo stesso tempo, i due palmi formano una particolare struttura organica che ricorda due polmoni, forse anche una forma di cuore”.

Il titolo dell’opera fa pensare che le due mani siano le porte di un cancello. E questo lo si può cogliere nella leggera rotazione dei palmi. “In ogni caso – si legge sul sito della diocesi – il delicato disegno contiene alcune preziose associazioni con il focus spirituale della quaresima di quest’anno, che ha come tema ‘Pregare – alla scuola della speranza’”. A ricordare che pregare non è fondamentalmente qualcosa che facciamo, ma qualcosa che lasciamo accadere. “Ed è in questo lasciar accadere che si apre misteriosamente uno spazio che dona profondità e ampiezza alla vita”.

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Fonte: Sir