Quota mille. Il seguito profilo instagram del Vescovo di Innsbruck

Nei giorni scorsi, mons. Gletter è stato il primo vescovo austriaco a superare il traguardo dei mille post su Ig

Quota mille. Il seguito profilo instagram del Vescovo di Innsbruck

“Mille metri oggi ancora sotto il Großglockner. Stüdlgrathütte. Un saluto da un luogo fantastico. #grossglockner #carinzia #tirolo #montagna #gratitudine“.

Situata nell’angolo delle tre regioni del Tirolo, Salisburgo e Carinzia, il Großglockner, con i suoi 3.798 metri, è la montagna più alta dell’Austria ed è anche una delle vette più elevate delle Alpi Orientali.

Autore del post su Ig del post con le suggestive foto del massiccio scattate dalla Stüdlgrathütte è mons. Hermann Glettler, che un paio di settimane fa, riconoscendo che “è stata una bella sfida per uno scalatore inesperto come me”, ha conquistato il suo primo Großglockner.

Mille, però, non sono solo i metri che il vescovo di Innsbruck ha scalato per giungere in cima alla montagna più alta della sua diocesi. Nei giorni scorsi, infatti, mons. Gletter è stato il primo vescovo austriaco a superare il traguardo dei mille post su Ig. Appassionato di arte (in particolare quella contemporanea) e da sempre vicino al mondo dei media, da settembre 2018 ha pubblicato sul suo account @bischof_hermann 1.004 post con foto e video. E lo ha fatto da solo, con il suo smartphone, senza un social media manager.

Con una media di 5 nuovi post ogni settimana (circa uno ogni giorno e mezzo) Glettler è il vescovo austriaco più attivo su Ig. Più di 3.500 followers seguono i suoi post. A volte sono spunti di riflessione, altre approfondimenti di attività e foto di incontro, ma ci sono anche post che raccontano le emozioni del vescovo di Innsbruck. Proprio come il post numero 1.000, che la settimana scorsa ha dedicato alla nazionale di calcio femminile austriaca. “Ieri sono diventato un tifoso – il calcio femminile al suo meglio: le donne austriache nei quarti di finale del Campionato europeo! – ha commentato su Ig – Grande partita e tanto spirito di squadra”.

Due giorni più tardi, ha condiviso su Ig il suo dolore per la scomparsa di padre Augustin, il sacerdote 60enne che nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 luglio è stato travolto, mentre si trovata nella sua auto, dalla colata di fango e sassi che si è abbattuta sulla Stubaital, in Tirolo. Nei giorni scorsi i soccorritori hanno trovato la carcassa accartocciata dell’auto, con all’interno la bibbia e alcuni biglietti da visita, ma del parroco nemmeno l’ombra. “Dov’è il parroco Augustin?”, scrive mons. Gletter su un post in cui domina l’immagine di un grande crocifisso, in cui però, al posto del corpo di Gesù c’è solo una sagoma bianca, come a ricordare il corpo disperso del sacerdote. “Questa è una domanda che tocca il cuore – prosegue il vescovo di Innsbruck –. Condivido il dolore della popolazione della Stubaital e di tutto il Tirolo”. E poi, invitando i suoi followers alla preghiera, quanto scritto da Leo Interlechner, diacono nella Stubaital: “Signore nostro Dio, ci hai dato una bella valle che possiamo chiamare casa, ma venerdì sera le forze della natura ci hanno spaventati. In questo scenario di tuoni e lampi, grandine e tempesta, il nostro parroco Augustin è pastito in auto per tornare a casa, ma non ha mai raggiunto la meta del suo viaggio. Molte cose sono ancora oscure: Cosa è successo esattamente? Dov’è Augustin? Come dobbiamo affrontare questo terribile presagio? Temiamo di non poterlo più rivedere come lo conoscevamo. Le sue risate, le sue battute, la devozione con cui svolgeva il suo servizio come sacerdote e pastore, è tutto scomparso? Le potenti acque hanno spazzato via tutto? – Ogni piccola speranza, ogni scintilla di fiducia? Signore nostro Dio, le tue vie non sono le nostre vie e i tuoi pensieri non sono i nostri pensieri (Is 55,9); non sappiamo dove ci porterà il cammino della nostra vita. Nella disperazione siamo davanti a te con le nostre domande e ti imploriamo per il nostro parroco Augustin, sii con lui ovunque sia ora, dacci conforto e speranza che è più forte di qualsiasi minaccia e non farci mai perdere la speranza e la fiducia. Amen“.

Mons. Glettler ha condiviso anche momenti personali, come il funerale ad Adriach (Stiria) dello zio Peter, di cui ricorda “la sua generosità, la sua radicale lungimiranza e capacità di riflettere, il suo radicamento in Dio, la sua allegra pazienza, il suo spirito profetico di semplice contadino: già decenni fa parlava dell’impegno per la biodiversità e la sostenibilità”.

E poi troviamo le immagini romane della giornata internazionale delle famiglie, dell’incontro presinodale della Chiesa austriaca a Mariazell e il video della preghiera che la conferenza episcopale austriaca ha fatto nel santuario mariano insieme alla comunità di profughi fuggiti dall’Ucraina. L’ultimo post, in ordine di tempo, mons. Glettler lo ha dedicato a due spettacoli che ha seguito al Festival di Salisburgo: “Il castello del duca Barbablù di Bela Bartok e “L’opera della fine dei tempi” di Carl Orff. “Due mondi diversi e due diverse “rivelazioni” del mistero e del terribile – scrive su Ig il vescovo di Innsbruck –. Resta aperta la speranza che alla fine trionferà l’amore, il grande perdono. In ogni caso, musica forte e molta potenza visiva da parte di Romeo Castellucci”. “Sono un suo fan – rivela mons. Glettler – e sono felice di aver visto la sua produzione”.

Per la cronaca mons. Glettler non è l’unico vescovo austriaco presente nell’universo di Ig. Con 864 post, il suo collega di Feldkirch Benno Elbs (@bischofbenno), che è presente sulla piattaforma dal 2017 e ha già raccolto 4.660 iscritti, è solo di poco alle sue spalle. In termini di followers, il cardinale Christoph Schönborn (@kardinalwien) è nettamente in testa con 10.800, e finora 588 post. Su Instagram sono attivi anche il mons. Stephan Turnovszky (@bischof_stefan) con 257 post e 1.549 follower, e il vescovo di Graz mons. Wilhelm Krautwaschl (@wilhelmkrautwaschl) con 139 post e 1.343 follower.

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Fonte: Sir