Sinodo universale. Il digitale, “luogo” cruciale per la testimonianza

Internet, le nuove tecnologie, e in generale il fatto che una fetta sempre maggiore della comunicazione umana passi attraverso i media digitali è stato uno dei temi centrali della prima sessione della 16a Assemblea generale del Sinodo dei vescovi.

Sinodo universale. Il digitale, “luogo” cruciale per la testimonianza

Nella relazione di sintesi “Una Chiesa sinodale in missione”, il diciassettesimo punto su venti è dedicato a “Missionari nell’ambiente digitale”. La cultura digitale è ben più di uno strumento: «L’ambiente digitale – si legge – modifica i nostri processi di apprendimento, la percezione del tempo, dello spazio, del corpo, delle relazioni interpersonali e il nostro intero modo di pensare». E dunque la cultura digitale, più che un settore a sé, è «dimensione cruciale della testimonianza della Chiesa nella cultura contemporanea». Lo spirito è quello missionario: «Oggi tocca a noi raggiungere la cultura attuale in tutti gli spazi in cui le persone cercano senso e amore». Tra le “questioni da affrontare” c’è il riconoscimento delle storture della rete, ma anche la superficialità e a volte la polarizzazione odiatrice con cui in alcuni siti trattano tematiche di fede. I padri e le madri sinodali invitano però a fare tesoro dell’esperienza delle nuove iniziative nate con la pandemia. Due le proposte. La prima è il riconoscimento formale degli “influencer cattolici”: «le Chiese offrano riconoscimento, formazione e accompagnamento ai missionari digitali già operanti, facilitando anche l’incontro tra di loro». La seconda prevede la creazione di «reti collaborative di influencer», anche di altre religioni o non credenti, per cause umanitarie, sociali e ambientali.

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