Un glossario per il futuro della Chiesa: "Intra omnes"
Una lettera collettiva in forma di glossario. Così si presenta "Intra omnes. Dal popolo di Dio al conclave", volume curato da Andrea Grillo e Luigi Mariano Guzzo – per l'Editrice Queriniana (190 pagine) – che è uscito nei giorni scorsi, alla vigilia del conclave.

«In questa lettera collettiva, nella forma di un canone a 26 voci – scrivono i curatori nell'introduzione – parliamo in quanto popolo di Dio. Vale a dire in quanto Chiesa che, riconoscendosi piramide rovesciata, ricorda di avere la base al vertice».
26 voci, 26 parole chiave
Il volume – che è scaricabile gratuitamente nel sito dell'Editrice Queriniana – ha preso spunto da una constatazione: «Il compiersi del pontificato di papa Francesco – sottolineano i curatori – apre lo sguardo sul cammino ecclesiale che sporge sul futuro. Grazie al magistero di papa Francesco possiamo oggi porre "con tutta franchezza e senza impedimenti" (At 28,31) alcune questioni di fondo, alle quali dare risposta a partire dalle nostre competenze e dalle nostre ricerche. Al tempo degli hashtag, delle etichette digitali, individuiamo alcune “parole chiave” sulle quali riflettere, per delineare le questioni più urgenti da affrontare ora e nell’immediato futuro, dopo Francesco. Emerge la consapevolezza, infatti, che con il primo papa di origini latinoamericane la Chiesa non è più la stessa; è già cambiata. I processi di riforma avviati, non conclusi, sono tanti e tali che si può parlare, non solo da un punto di vista storico, di un “prima” e di un “dopo” Francesco».
Le 26 "parole chiave" individuate – ciascuna indicata con il proprio autore, teologhe e teologi – sono: abusi, Roberto Meir; annuncio, Enzo Biemmi; autorità, Luca Diotallevi; Chiesa: Simona Segoloni; creato, Simone Morandini; cultura, Stella Morra; diritto, Luigi Mariano Guzzo; donna, Cristina Simonelli; ecumenismo, Fabrizio Bosin; fraternità, Giulio Osto; giovani, Paola Franchina; inculturazione, Kasper Mariusz Kaproń; liturgia, Andrea Grillo; morale, Gaia De Vecchi; pace, Tonio Dell'Olio; papa, Marcello Neri; politica, Antonino Mantineo; popolo, Alberto Scerbo; potere, Sergio Missironi; poveri, Erlado Cacchione; profezia, Anna Carfora e Sergio Tanzarella; sessualità, Aristide Fumagalli; tempo, Stefano Biancu; tradizione, Giuseppe Guglielmi; vescovo, Francesco Savino; vocazione, Linda Pocher.«Nonostante le voci che lo compongono potessero essere idealmente molto più numerose – si legge nelle pagine conclusive del volume – questo glossario presenta un ampio ventaglio di temi e di prospettive, riflettendo la ricchezza e la complessità della vita ecclesiale». Ogni lettrice e lettore può scegliere da quale parola-chiave partire, tuttavia è stata predisposta una "guida per la lettura" che aiuta a orientarsi secondo tre percorsi trasversali: autorità condivisa - verso una governance sinodale; annuncio e pastorale - rinnovare il linguaggio della fede; Chiesa nel mondo; giustizia, ecologia e dialogo. I curatori suggeriscono, scelto il percorso e letti i lemmi che lo compongono, di fermarsi «a riflettere su come i temi si intrecciano: potrai – lettrice o lettore – così costruire la tua personale “agenda” di lettura del presente e… di azione».
Tutti dentro
Il titolo scelto per il volume, "Intra omnes", viene direttamente da papa Francesco. In Spera. L'autobiografia (Mondadori, 2025), scrive: «Se il conclave è il momento dell’extra omnes, la Chiesa è caratterizzata invece dall’intra omnes. E già un istante dopo la fumata bianca, così è per il papa. La Chiesa è di Cristo. E Cristo è di tutti, è per tutti: “Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze” (Mt 22,9). Tutti sono chiamati. Tutti. E allora: tutti dentro. Buoni e cattivi, giovani e vecchi, sani e ammalati. Perché questo è il progetto del Signore. Con una chiara predilezione, anzi, per questi ultimi».
Fin dal prime righe di "Intra omnes", i curatori dichiarano le loro intenzioni: «Questo libro non deve essere interpretato come quell’"intervento di persone autorevoli o di gruppi di pressione», stigmatizzato dal paragrafo 83 di Universi dominici gregis (la costituzione apostolica circa la vacanza della sede apostolica e l'elezione del romano pontefice, ndr), dal quale i cardinali devono restare immuni. Rispettiamo l’extra omnes, il fuori tutti, con il quale inizia il conclave, ma non possiamo non rilevare come la storia degli ultimi due secoli – e forse in modo particolare quella degli ultimi dodici anni – abbia reso il collegio cardinalizio sempre più inclusivo: non esclude, ma include tutta la Chiesa. Intra omnes, tutti dentro».