Accompagnare le comunità. Al centro Vangelo e relazioni fraterne

Come accompagnare le comunità a essere generative? Alcune considerazioni “evocative” del vicario episcopale per la pastorale

Accompagnare le comunità. Al centro Vangelo e relazioni fraterne

Dove sta andando la pastorale in Diocesi? Come accompagnare le comunità a essere generative? L’invito a scrivere parte da queste due domande stimolanti; l’abbozzo che segue utilizza il registro evocativo più che quello operativo.

Prima considerazione: le Chiese risvegliano ciò che di umano resiste in noi. Un amico mi ha consigliato il libro Chiese chiuse di Tomaso Montanari, da cui prendo queste righe: «Le Chiese rappresentano un perenne, struggente invito alla conversione collettiva: in senso laico, terreno […] Con il loro silenzio secolare offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro presenza ostinata, interrogano la nostra inquieta assenza. Con la loro viva compresenza dei tempi smascherano la dittatura del presente. Con la loro povertà, il loro abbandono testimoniano contro la religione del successo. (…) Risvegliano ciò che di umano resiste in noi». Rispetto all’utilizzo del verbo “perdere” e dell’avverbio “purtroppo” mi sembra che queste parole richiamino altro, che ci viene addirittura riconosciuto come stile e come compito storico.

Una seconda considerazione: la priorità dell’evangelizzazione. Le relazioni degli spazi di dialogo e i temi indicati dalla Commissione preparatoria del Sinodo diocesano incrociano appieno il cambiamento necessario innescato quasi dieci fa dal rinnovato cammino di iniziazione cristiana. Indico alcune acquisizioni che avverto forti nel cuore e nei pensieri di tanti presbiteri e operatori pastorali:
* va ripensata radicalmente la pastorale, passando da una pastorale di “conservazione” a una pastorale di evangelizzazione e di missione. Non si possono più fare le cose di prima e come si facevano prima: i tempi sono cambiati e richiedono di percorrere nuove strade di evangelizzazione;
* le proposte parrocchiali non possono essere scollegate dalla vita e dalle aspettative delle persone: bisogna qualificare le proposte, senza guardare i numeri e ridurci al fare. Emerge pertanto la necessità di rompere schemi ripetitivi, di destrutturare e ripensare l’impianto organizzativo, lasciando più spazio alle domande delle persone e all’annuncio del Vangelo;
* la vita delle parrocchie ha bisogno di mettere al centro le relazioni e la vita comunitaria: l’ascolto e l’annuncio di Gesù, infatti, si incarna in incontri credibili, affidabili e continuativi. Sarà importante lavorare su parrocchie dal volto fraterno, che rendano accessibile il Vangelo a tutti.

Una terza considerazione riguarda la generatività. Rimando al testo qui accanto di don Livio Tonello per comprendere meglio questo atteggiamento. Questa citazione mi ha aiutato a tradurlo e a renderlo più vicino: «È generativa la persona che è capace di dare risposte originali agli eventi positivi o negativi nei quali si imbatte, grazie al suo orientamento di fondo, volto al desiderio di investire le proprie energie oltre il sé. Sentendosi chiamata a dare il proprio apporto alla realtà che la circonda la persona generativa contribuisce a renderla più bella ed accogliente. Mettendosi in gioco, ponendo la propria libertà oltre se stesso la persona diventa capace di generare».

Una piccola conclusione. Siamo in una fase di transizione, che la nostra Diocesi continua a interpretare con il cammino di iniziazione cristiana. Il Sinodo ci può dare una mano a stare più sul “processo” piuttosto che identificare singoli modelli. Il processo poggia sulla visione di qualcosa che ci appassiona, coinvolge tanti altri nel sogno e porta cambiamenti significativi. Ci vuole pazienza e tenacia ma sicuramente la nostra Chiesa diocesana, che ha generato noi alla fede, saprà ancora comunicare nell’oggi e nel domani la gioia e la bellezza generativa del Vangelo.

Scuola nazionale per catechisti e accompagnatori

Dal 16 al 24 luglio ritorna la Scuola nazionale per catechisti e accompagnatori a Siusi (Bolzano) con l’equipe guidata da suor Giancarla Barbon e padre Rinaldo Paganelli. Per informazioni e iscrizioni: www.formazionesiusi.it

Settimana biblica dal 22 al 25 agosto a Villa Immacolata

Dal 22 al 25 agosto a Villa Immacolata di Torreglia si svolgerà la tradizionale Settimana biblica che quest’anno approfondirà alcuni capitoli del profeta Isaia (40-66). Per informazioni e iscrizioni: settimanabiblica.diocesipadova@gmail.com

Formazione, processo permanente

Nel fare memoria di questi anni di formazione partiamo dal n° 131 del nuovo Direttorio per la catechesi: «La formazione è un processo permanente che, sotto la guida dello Spirito e nel grembo vivo della comunità cristiana, aiuta il battezzato a prendere forma, a svelare cioè la sua identità più profonda che è quella di figlio di Dio in relazione di comunione profonda con gli altri fratelli».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)