Anguillara Veneta. Celebrati dal vescovo Claudio funerali di Domenico Zorzino, il poliziotto–eroe morto nel fiume Gorzone

Un applauso composto e partecipato ha rotto il silenzio assordante nel quale si è rinchiusa oggi la comunità di Anguillara Veneta nel giorno dei funerali di Stato di Domenico Zorzino, il poliziotto – eroe che lo scorso 3 marzo si è gettato nel fiume Gorzone per tentare di salvare dalle acque l’anziano Valerio Buoso, a cui questa mattina è stato dato l’ultimo saluto.

Anguillara Veneta. Celebrati dal vescovo Claudio funerali di Domenico Zorzino, il poliziotto–eroe morto nel fiume Gorzone

Verso le 15.30 è giunto sul sagrato della chiesa di Sant’Andrea Apostolo - dalla camera ardente allestita nella palestra - il feretro dell’uomo, avvolto nel tricolore e portato a spalla dai colleghi, atteso dal picchetto d’onore e da un’intera comunità che ha riempito la chiesa e gli spazi antistanti all’aperto. A celebrare la liturgia funebre – alla quale hanno partecipato diversi rappresentati delle istituzioni, come il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi - è stato il vescovo di Padova Claudio Cipolla che si è soffermato sull’importanza delle dimostrazioni di altruismo che trovano nella generosità e nel sacrificio di Zorzino un esempio per tutta la comunità.

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“Il gesto di Domenico di generosità – ha esordito il vescovo – ha interpretato un atteggiamento presente in molti di noi, forse in tutti, anche se non sempre viene espresso”. L’agire del poliziotto – che per monsignor Cipolla ha dimostrato come anche il bene possa fare notizia – non deve però essere trasformato in un qualcosa di eccezionale che lo distacchi dalla quotidianità.

“Questi giorni – ha continuato il vescovo – sono stati un’occasione straordinaria per riconoscere come questi valori siano presenti normalmente nei nostri cuori e nelle nostre istituzioni. La pratica del bene solitamente è svolta nel silenzio; in realtà è un esercizio diffuso che, messo in evidenza, fa vibrare il nostro cuore”.

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La numerosa partecipazione al lutto sta proprio ad indicare questo riconoscimento del bene che ha mosso l’azione di Domenico: “È il patrimonio di umanità – afferma il vescovo - depositato in ciascuno di noi che cerca sempre strade per esprimersi e venire alla luce, come la tensione di un seme che gettato a terra cerca di germogliare”. L’eredità che lascia Zorzino – ovvero accettare di lavorare per gli altri – diventa per monsignor Cipolla un testimone che viene consegnato alla comunità, non solo di Anguillara ma dell’intera nazione: “Nelle difficoltà e avversità – conclude – continueremo a lottare perché vinca sempre il bene, contribuendo a costruire non solo una famiglia o una persona, ma una civiltà più umana e di questo siamo debitore ai nostri giovani”. E proprio gli adolescenti, alcuni coetanei del figlio Tommaso, si sono riuniti attorno alla famiglia, alcuni indossando anche la divisa della squadra di calcio locale, nella quale Zorzino operava nel tempo libero a dimostrazione della sua disponibilità verso la collettività.

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“Di fronte ad una situazione rischiosa e inaspettata - mette in luce il sindaco di Anguillara, Alessandra Buoso - Domenico non si è girato dall’altra parte ma ha messo in campo non solo il suo sapere professionale ma il suo senso di dovere per gli altri. Nella quotidianità ha sempre dimostrato di esserci con quell’altruismo che lo ha portato ad essere un volontario nella Junior Anguillara, dove tutti lo hanno considerato semplicemente speciale”. L’agire in silenzio e nella determinazione di fare bene qualsiasi compito – come ha ricordato affettuosamente anche il figlio Tommaso – è stato celebrato anche da Tiziana Mezzacapo, dirigente del reparto di prevenzione e crimine, presso cui era in servizio Zorzino e al quale si è rivolta nel suo messaggio: “Con un silenzio assordante hai scritto l’ultima pagina del libro della tua vita, trascinandoci in un viaggio senza tempo, in quell’eterno abbraccio nel quale hai stretto forte a te l’uomo che hai cercato di trarre in salvo, fino all’ultimo battito del tuo cuore. Con discrezione e in silenzio hai compiuto un gesto eroico che è esploso come un vulcano in eruzione, diffondendo l’esempio dell’essere semplicemente un uomo e non dell’apparire, perché tu la difesa l’hai stampata nell’anima”. Sull’immagine dei due corpi rinvenuti assieme dopo ore di ricerche si è soffermato anche il parroco di Anguillara: “Quest’abbraccio – chiede don Giampaolo Assiso – sia un insegnamento per tutti noi: mai divisi ma uniti, mai soli ma insieme”.

Riccardo Rocca

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