Azione Cattolica, la Chiesa che sogniamo. Che ci sia davvero spazio per tutti

La Chiesa che sogniamo C’era anche Padova all’incontro nazione delle presidenza diocesane, che si è svolto a Castelgandolfo dal 24 al 27 agosto. Un “cantiere sinodale” da cui emerge il sogno di una Chiesa capace di dialogare con tutti e punta sul valore della comunità

Azione Cattolica, la Chiesa che sogniamo. Che ci sia davvero spazio per tutti

Chi non la sogna una Chiesa profetica, accogliente, che è volto autentico di Cristo? Eppure quanto è difficile riuscire a viverla quotidianamente. Come presidenze diocesane di Azione cattolica di tutta Italia ci siamo ritrovati a Castel Gandolfo, Roma, nell’ultimo caldo weekend di agosto per sognare insieme. E la vera forza è che abbiamo deciso di farlo “di giorno e ad occhi aperti”, con i piedi ben piantati a terra, ancorati a un territorio che amiamo e il cuore che ancora una volta prova a spingersi oltre. Dopo quattro giorni di “cantiere sinodale” – questo il senso profondo dell’appuntamento – gli spunti che riempiono il quaderno degli appunti sono tanti, così come gli interventi di spessore che hanno calcato il palco. Si è fissato nel profondo il grazie che Enrico Zarpellon, giovane vicentino, ha portato in scena nel suo “Walkabout”, uno spettacolo letterario che ci ha ricordato l’importanza del ringraziare. E poi il dialogo con il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, con don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e con tanti responsabili di movimenti e associazioni cattoliche. Tra le tante parole, poi, hanno segnato quelle della teologa e pastora della Chiesa evangelica battista, Lidia Maggi, che con i baci, le carezze e i profumi che aprono il Cantico dei cantici ci ha ricordato che ci serve quella stessa passione per amare e animare la nostra Chiesa. Partiamo da noi, perché noi siamo il corpo della Chiesa. Se un membro è appassionato, non può succedere che tutte le membra sentano la passione con lui?

Sogniamo una Chiesa diversa, che sia capace di dialogare con tutti, che sappia prendersi cura delle persone, vicina, prossima, che metta al centro della sua esperienza il valore della comunità. In qualche modo possono essere riassunte così le sintesi dei lavori di gruppo condivisi con 27 vescovi venuti da tutta Italia per mettersi a disposizione di un popolo che ha voglia di raccontarsi, parlare, sporcarsi le mani di acquerello. E forse la vera sinodalità inizia a vedersi proprio a questi tavoli: c’è ascolto vero. Una straordinaria esperienza di fraternità e di formazione per noi laici cristiani che abbiamo scelto e quotidianamente continuiamo a scegliere la parrocchia come luogo privilegiato del nostro impegno nella Chiesa. Il “sogno” dell’Azione cattolica che emerge dopo questi giorni, dunque, è realizzare insieme «una Chiesa dove ci sia spazio per tutti»: lo ha ribadito anche il presidente nazionale dell’Ac, Giuseppe Notarstefano, in quella che ha chiamato la sua “non relazione conclusiva”. Come associazione non abbiamo un piano “B”, il nostro piano è quello di sempre: impegnarci a far crescere e maturare le coscienze, non conosciamo modo migliore di questo per prenderci cura della nostra democrazia.

Sofia Livieri
Settore Giovani di AC

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