Camponogara. “Vicinanza telefonica” per stare accanto alle persone

«Pronto, sono Maria». «Pronto, sono Luisa». È così, semplicemente, che le due volontarie del servizio di “Vicinanza telefonica”, istituito da qualche mese nella parrocchia di Camponogara, interrompono le lunghe giornate silenziose di tante persone del paese. «È un modo discreto di entrare nella vita delle persone, una vita spesso segnata dalla solitudine o dalla malattia, che ha bisogno di raccontare e di raccontarsi» spiega il parroco, don Alberto Peron

Camponogara. “Vicinanza telefonica” per stare accanto alle persone

A segnalare le persone sole o ammalate da contattare sono il parroco o altri parrocchiani che sono a conoscenza della loro situazione. Una volta ogni due settimane, Maria e Luisa si alternano in questo servizio di ascolto, che trova “sede” nel centro parrocchiale. «Alle telefonate, che raccolgono solitudini e bisogni delle persone, non fanno seguito azioni concrete, perché di questo aspetto si occupano enti come la Caritas parrocchiale» precisa il parroco. «Il nostro è un servizio esclusivamente di ascolto. Noi non possiamo cancellare il dolore dalla vita delle persone con le quali parliamo, ma possiamo far sentire loro la nostra vicinanza e la nostra compagnia – spiega Luisa – Nel dialogo con noi, le persone si raccontano, portando i loro disagi e le loro esperienze positive. Nell’ascolto si pone l’accento sulle loro risorse, così da risvegliare nelle persone la fiducia in se stesse e l’energia per affrontare le situazioni difficili». Il dono delle relazioni che si instaurano grazie al servizio della “Vicinanza telefonica” è reciproco. Spesso la fragilità viene concepita esclusivamente come una mancanza di salute e di mezzi morali e materiali, invece, nella fragilità delle persone c’è una ricchezza di emozioni, un mondo di esperienze di ricordi da condividere, una possibilità preziosa di creare nuove relazioni che arricchiscono, prima di tutto, il loro interlocutore. Attualmente, le persone raggiunte dal servizio sono una ventina, ma non si esclude che, potendo contare su un numero maggiore di volontari, in un prossimo futuro possa essere ampliato.

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