Comunità di Sant'Egidio di Padova in aiuto dell'Ucraina: c’è bisogno di cibo e di ascolto

Comunità di Sant’Egidio Dall’inizio del conflitto in Ucraina sono state inviate oltre mille tonnellate di aiuti partiti da un magazzino a Pontelongo. La raccolta continua...

Comunità di Sant'Egidio di Padova in aiuto dell'Ucraina: c’è bisogno di cibo e di ascolto

Olya scruta l’orizzonte e pensa che la guerra le voglia rubare la cosa più importante: la speranza. Nel cielo terso del calare della sera, le pare di sentire esplosioni in lontananza, ma fortunatamente è solo suggestione. Dove vive, degli ordigni c’è solo l’eco mediatico. La sera non riesce a fare a meno di volgere lo sguardo verso est, cosa che da bambina le suscitava gioia e stupore perché in quella direzione nasce il sole. Ora, invece, le ricorda che a centinaia di chilometri da lì, amici e conoscenti sono al fronte, a combattere una guerra che ha un sapore troppo amaro. Olya Makar è una giovane nata a Ivano-Frankivs’k, cittadina situata nella parte occidentale dell’Ucraina. Da diversi anni è legata alla Comunità di Sant’Egidio, realtà presente nel Paese da 32 anni, con cui collabora a un progetto che prevede, a partire dall’estate dello scorso anno, la distribuzione di cibo a persone in situazione necessità nella sua città natale e in altre località dell’Ucraina. Sono circa tremila i pacchi distribuiti mensilmente a Ivano-Frankivs’k, in quanto, racconta in maniera accorata, «la popolazione, che qui è costituita da tanti sfollati interni, si è molto impoverita con la guerra. Fatica ad avere beni di prima necessità». Le persone che ricevono i viveri vengono soprattutto ascoltate dai volontari della Comunità di Sant’Egidio, «perché ci rendiamo conto che ognuno di loro ha una storia da raccontare fatta di tanto dolore. Parlando con questa gente capisci che la situazione è tragica: ogni famiglia è in qualche modo colpita dal conflitto o per lutti o perché c’è qualcuno di loro che sta combattendo. In altre, qualche componente è andato all’estero». Il secondo progetto iniziato a maggio 2022, portato avanti dalla Comunità di Sant’Egidio, è la Scuola della pace a Ivano-Frankivs’k (e in altre zone dell’Ucraina): un centinaio di bambini dai 6 ai 10 anni vengono aiutati nello studio pomeridiano e partecipano ad attività ricreative. A occuparsi di loro c’è un gruppo di sessanta giovani coordinati da Olya. «Per i bambini, questa realtà è molto importante. Vengono da situazioni che li hanno traumatizzati: tanti di loro hanno vissuto settimane nei rifugi sotterranei o hanno perso un parente. Inoltre, stanno seguendo lezioni online dal periodo della pandemia. Qui da noi possono ritrovare la serenità, ritornare a sorridere». Olya, di questi mesi vissuti senza risparmiarsi, ricorda voci e volti, come quello di Gliep, anziano di origini russe, solo e senza una casa cui i volontari della Sant’Egidio hanno organizzato una festa a sorpresa per i novant’anni: «“Per me è un miracolo”, ha esclamato piangendo di gioia». Poi per l’anziano è stata trovata una sistemazione dignitosa. «Ho capito – dice Olya – come, con piccoli gesti, possiamo cambiare la vita delle persone». La giovane, a proposito della Pasqua vissuta sottolinea che «nella risurrezione di Cristo possiamo vincere la morte, la sofferenza, il dolore. Alla luce di questo sono chiamata ogni giorno a vivere con amore, nello spirito di servizio, nella fede, non aspettando un tempo migliore per vivere il Vangelo: oggi è questo tempo. Nell’incontro con il Risorto trovo la forza per non rassegnarmi, per non disperarmi, per non perdere la speranza». Anche Mirko Sossai è impegnato con la Comunità di Sant’Egidio per il sostegno all’Ucraina come referente dell’area del Triveneto per gli aiuti umanitari. Racconta che la solidarietà messa in moto dall’inizio della guerra ha avuto due ambiti fondamentali: quello dell’accoglienza degli ucraini in Italia e l’invio di aiuti umanitari sotto forma di medicinali, materiale sanitario (distribuito in 193 strutture) e prodotti alimentari (dall’inizio del conflitto si è provveduto ad aiutare 15.046 famiglie). Il primo carico dall’Italia con materiale di ogni genere è stato spedito il 7 marzo 2022 e sinora sono stati inviati 1018,5 tonnellate di aiuti, per un valore complessivo di 15 milioni di euro. «Da Padova abbiamo coordinato la raccolta di materiale proveniente dal Nord e Centro Italia grazie all’apertura di un magazzino di stoccaggio a Pontelongo, da aprile 2022. Per noi la solidarietà e l’aiuto umanitario sono già oggi un modo per costruire la pace. Nell’ultimo periodo è cresciuta la domanda di cibo e abbiamo intrapreso una campagna di raccolta fondi per inviare derrate alimentari».

Come sostenere i progetti umanitari

Si possono sostenere i progetti della Comunità di Sant’Egidio a favore dell’Ucraina con un bonifico bancario sull’Iban IT57J0623012141000015096463 (causale Aiuti Ucraina). Per informazioni: 049-656535.

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