Concorso nazionale della Bontà. Premiato il video della 2a del classico Marchesi

C’è un campionario di gesti quotidiani gentili nei “lavori” dei partecipanti al Concorso nazionale della Bontà.

Concorso nazionale della Bontà. Premiato il video della 2a del classico Marchesi

C’è chi ha disegnato due mani incrociate e colorate con tutte le bandiere del mondo, con i simboli della pace, palloncini e monumenti famosi dei vari Stati; e chi invece ha rappresentato un gesto di gentilezza tra una donna soldato e una ragazzino vittima della guerra in bianco e nero a eccezione del colore della bandiera Ucraina. Chi, richiamando il periodo gentile del Medioevo, ha riflettuto sulla gentilezza come atto di nobiltà e chi, un’alunna della primaria, ha messo in versi la gentilezza scrivendo che «è una cosa favolosa, /quando la fai ti fa sbocciare il cuore come una rosa»; un’altra, invece, pensa alla gentilezza non solo verso il prossimo ma anche nei confronti della natura e della salvaguardia del Creato. Per un’altra studentessa è «come un grande palloncino, pieno di atti d’amore e d’affetto, che quando scoppia riempie i cuori di bontà e benevolenza, facendoci vivere bene e in pace con noi stessi e gli altri». A vincere invece la sezione multimediale sono stati Sofia Monaro, Anna Manfrin, Matteo Mozzi, Pietro Dall’Olmo, Anna Pallado e Giulia De Marchi della 2a del liceo classico Marchesi di Padova, guidati dall’insegnante di greco e latino Denis Grigoletto con un video dal titolo “La gentilezza abbatte i muri”. «Descrivere cosa per noi sia la gentilezza – raccontano i ragazzi – non è una facile impresa, così come non lo è tradurre in un video così breve tutte le idee sorte nella nostra mente e in quella dei nostri compagni di classe. Divisi in gruppi, ognuno ha sviluppato concetti e prospettive diverse. Noi abbiamo trattato dei muri, che per definizione dividono, allontanano, impediscono comunicazione e dunque gentilezza. Abbiamo quindi “girato per il mondo”, raccontando gli orrori di queste barriere sociali e culturali, culminando con un esempio di pace poco conosciuto: i wall of kindness, ovvero muri adibiti all’aiuto dei più bisognosi. Pensiamo che questi muri siano l’emblema della gentilezza che sorprende il prossimo. La premiazione è per noi il culmine di un percorso durato svariati mesi e siamo felici di rappresentare tutta la nostra classe».

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