Confronto autentico e rispettoso. Le commissioni hanno cominciato a incontrarsi

Le commissioni hanno cominciato a incontrarsi sui 14 temi sinodali

Confronto autentico e rispettoso. Le commissioni hanno cominciato a incontrarsi

Nel cammino dell’Assemblea sinodale è previsto ora il lavoro di tutti i membri organizzato in singole commissioni, composte da circa 12-15 persone ciascuna, accomunate dalla vicinanza territoriale così da facilitarne gli incontri. Ogni commissione si confronterà – alcune hanno già iniziato – su un unico tema tra i 14 individuati (così come avviene nei Gruppi di discernimento delle parrocchie) e, su ciascuno di questi temi, rifletteranno contemporaneamente due commissioni. Ognuna di esse sarà guidata da due relatori, figure che avranno il compito di indire gli incontri, avviare la discussione, coordinarla e trarne le conclusioni. Silvia Sandon, oltre che componente della Commissione preparatoria, fa parte della commissione sinodale numero 12 a cui è affidato il tema “La comunicazione della fede: l’azione corale di tutta la comunità”. «Da ottobre fino a dicembre faremo tre incontri seguendo le tracce predisposte così da avere una linea comune – spiega – Utilizzeremo il metodo del discernimento attraverso i tre verbi: riconoscere, interpretare e scegliere; è molto bello che, sia noi che i Gruppi di discernimento nelle parrocchie, lavoreremo con lo stesso metodo. Ciascuna commissione poi farà emergere un testo finale». Sandon ha partecipato anche alle serate di formazione dei moderatori delle parrocchie, coadiuvando i membri della Segreteria del Sinodo. «È sempre un onore per me poter essere presente in queste occasioni diocesane – commenta – In generale percepisco il desiderio delle persone di ritrovarsi, condividere ciò che hanno dentro, mettere insieme le idee: questo è il bello creato dal Sinodo. Ho anche la sensazione che qualcosa si stia muovendo, a partire dal basso, dalle comunità; i temi ci coinvolgono tutti, c’è voglia di partecipare, ci si sente chiamati». Silvia Sandon ha preso parte anche all’Assemblea generale del 24 settembre: «Eravamo in tanti e, confesso, si è respirata un po’ di diffidenza iniziale, legata alla non conoscenza; ma tutti eravamo consapevoli dell’unità d’intenti e della responsabilità che ci è stata affidata dalle nostre comunità». Daniela Menin, è relatore della commissione numero 13 e, come Silvia, si occuperà del tema relativo alla comunicazione della fede che spazia dal cammino di iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi al coinvolgimento dei giovani, dalla liturgia alle esperienze missionarie. La commissione che coordina nel territorio del Camposampierese si è già incontrata la prima volta a fine settembre. «Durante la serata abbiamo seguito lo schema affidatoci dalla Segreteria del Sinodo, confrontandoci innanzitutto sui desideri che ci animano e con cui partecipiamo a questi incontri – spiega – Ci siamo ricordati vicendevolmente quanto dobbiamo essere grati al Signore per quanto compie nella Storia. Don Giorgio Bezze, che con me conduce le serate, ha poi letto e commentato l’episodio del Vangelo sulle nozze di Cana, mentre io ho spiegato i verbi del discernimento, fornendo le chiavi di lettura. Il clima era di profonda autenticità, i partecipanti si sono sentiti liberi di esprimersi con grande rispetto reciproco». In merito alla comunicazione della fede, tema della sua commissione, Menin sottolinea due aspetti emersi nel primo incontro: «Credo sia importante riflettere sul tema del linguaggio e sui pensieri che a volte sottendono a esso, soprattutto nell’ottica di una Chiesa in uscita; in secondo luogo penso si debba considerare il ruolo dei laici, quello che può essere il loro contributo. Nel complesso cerco di pormi, come faccio sempre, con un atteggiamento di apprendimento e di non giudizio; penso che tutti noi siamo stati chiamati in questa esperienza, dobbiamo viverla con serenità, senza che nessuno voglia insegnare nulla agli altri, osservando piuttosto le opere che il Signore compie nella vita delle persone».

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