Cucine popolari. Se apri non scarti. Recupero, rigenerazione, inclusione, crescita sociale e anche il piatto dedicato al Giro d’Italia

Et voilà! Richiama la sorpresa e lo stupore per qualcosa di bello e buono il nome che le Cucine economiche popolari di Padova hanno dato alla pietanza che confezioneranno per il buffet del Giro d’Italia che si terrà il 23 maggio. Una pietanza semplice che sarà fatta «con quello che c’è, senza scartare nulla», nella logica di arginare lo spreco alimentare e favorire una nuova vita di cibo e cose… che dal punto di vista del pensiero e della cultura significa anche rivalutare altri aspetti della vita: affetti, relazioni, sentimenti, tempo. È l’impegno a contrastare la “cultura dello scarto” tanto condannata da papa Francesco e far fiorire la “cultura della vita”.

Cucine popolari. Se apri non scarti. Recupero, rigenerazione, inclusione, crescita sociale e anche il piatto dedicato al Giro d’Italia

Et voilà è solo l’ultimo tassello di un percorso che le CEP stanno portando avanti da anni (nel 2023 venne anche firmata una carta d’intenti da parte dei comuni della provincia, proprio in occasione di un’iniziativa per i 140 anni delle Cucine) e che le vede impegnate con laboratori nelle scuole con il progetto “Se apri non scarti”.Sperimentato nella primavera 2023 con 98 studenti di sei classi di due istituti scolastici il progetto quest’anno è inserito nel programma Attivamente finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo per le scuole di ogni ordine e grado delle province di Padova e Rovigo. E prevede 30 laboratori annuali da attivare per tre anni.Nel 2024 il progetto – realizzato durante la primavera – ha visto attivati 30 laboratori in 20 diversi istituti delle province di Padova e Rovigo, con il coinvolgimento di 544 alunni, rispettivamente di 16 classi terze della scuola primaria (299 alunni); 11 quarte (182 alunni) e tre quinte (63 alunni).Ora è il tempo della verifica con gli insegnanti e le scuole coinvolte, a cui è stato somministrato un questionario di valutazione. Ma andiamo con ordine: il titolo del laboratorio “Se apri non scarti” gioca sulla duplice valenza del verbo “scartare”, per sottolineare il valore positivo dell’aprire e scoprire cosa c’è che non conosciamo ancora. Qualcosa che ci sorprende e ci fa scoprire qualcosa di nuovo.Concretamente il laboratorio dura un paio d’ore e inizia con la presentazione delle Cucine economiche popolari seguita dalla lettura di un brano che affronta il tema dello spreco, quindi l’attività di laboratorio vera e proprio che consiste nella preparazione di alcuni dolcetti con alimenti di “scarto” (che altrimenti sarebbero stati gettati) e altri alimenti “amici” in un mix che aiuta i bambini ad affrontare e riflettere su alcuni argomenti: inclusione, integrazione, solidarietà, fratellanza, gratuità. E al termine a tutti i partecipanti viene regalato un segnalibro contenente dei semini da piantare, simbolo di rigenerazione e prosperità. La valutazione dell’esperienza della primavera 2024 ha riportato un “ottimo riscontro” del laboratorio nel suo complesso: apprezzata l’attività proposta e adatto il linguaggio utilizzato. Tra “molto buona” e “buona” la valutazione complessiva degli insegnanti.Mentre gli alunni si sono sentiti coinvolti, hanno raccontato l’esperienza anche durante le ore di lezione con altri insegnanti, hanno scoperto le possibilità di rigenerazione di uno “scarto” e hanno dimostrato interesse e curiosità.Nella maggior parte dei casi il laboratorio con le CEP è stato inserito in percorsi più ampi sul tema dell’inclusione e del rispetto reciproco attivati dalle scuole all’interno dei programmi formativi.E per il futuro rimane aperta e desiderata la possibilità di reiterare l’esperienza, magari integrandola con una visita anche alle Cucine. «Il progetto “Se apri non scarti” – commenta la direttrice delle CEP, suor Albina Zandonà – sottolinea due attenzioni a cui teniamo molto. Da un lato l’attenzione alla persona nel suo complesso, dalle situazioni di estrema vulnerabilità che riguardano in particolare i nostri ospiti alle diverse età e situazioni di vita, perché ogni occasione è ricca di possibilità, nella gratuità. Nel caso dei laboratori con le scuole l’attenzione è rivolta proprio ai più piccoli nel momento della loro crescita. Un secondo aspetto che il laboratorio e la proposta evidenziano è quella degli “ingredienti amici” che ci ricordano come nessuno si salva da solo e che chiunque, se accompagnato e non lasciato solo, può trovare l’occasione per “rigenerarsi”». La proposta proseguirà nel prossimo anno scolastico.

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Fonte: Comunicato stampa