Dimesse, Padre Pagani venerabile: una messa il 3 gennaio a Vicenza. «Ci sollecita a tenere lo sguardo fisso su Gesù»

Dimesse Padre Pagani venerabile: una messa il 3 gennaio a Vicenza

Dimesse, Padre Pagani venerabile: una messa il 3 gennaio a Vicenza. «Ci sollecita a tenere lo sguardo fisso su Gesù»

Il 22 giugno scorso, papa Francesco ha firmato il decreto che riconosce le virtù eroiche di padre Antonio Pagani, fondatore delle suore Dimesse, Figlie di Maria Immacolata. Esprimeremo il nostro grazie al Signore celebrando l’eucaristia mercoledì 3 gennaio – presieduta dal vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto – nella chiesa del convento di San Pancrazio a Barbarano Vicentino, dove Pagani ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e dove dal 1949 è stata portata la sua salma. A questo appuntamento ne seguirà un altro il 2 marzo nel Seminario di Vicenza, con la partecipazione di padre Giovanbattista Califano, postulatore generale per la causa di padre Pagani. Veneziano di origine, nato nel 1526, Marco Pagani – questo il suo nome di battesimo – ha dimostrato fin dalla sua fanciullezza una disponibilità alla vita di preghiera; ma fu soprattutto il periodo di studi compiuto a Padova che lo avvicinò alla vita religiosa. Laureato, a distanza di pochi mesi, in diritto civile ed ecclesiastico nel 1545 a Padova, nel 1551 venne ordinato sacerdote tra i Barnabiti. Alcune vicende storiche che colpirono la congregazione portarono Pagani a lasciare l’ordine, per entrare dopo alcuni anni tra i Francescani a Udine, dove fece la sua professione religiosa nel 1558, ricevendo il nome di Antonio. Da quel momento, ebbe compiti di predicazione, di assistenza spirituale, di guida nel rinnovamento della vita cristiana affidati dal ministro generale del suo ordine ma richiesti anche dal vescovo di Vicenza, Diocesi nella quale egli si trovò a operare fin dal 1564, quando venne mandato nel convento di Arzignano. Proprio a Vicenza egli fondò i Fratelli della santa Croce, realtà non sopravvissuta alle vicende storiche, e le Dimesse, o Compagnia della Madonna, che ha oltrepassato l’alternarsi dei secoli. Il carisma che padre Pagani ci ha affidato è quello di tenere il nostro sguardo fisso su Gesù che ha donato la sua esistenza fino al compimento finale sulla croce vissuto come atto di amore supremo al Padre per la salvezza dell’umanità. Nel 1582 gli fu concesso di trascorrere un tempo di vita eremitica sui Colli Berici. Proprio in questo periodo si diffuse ancor più la fama della sua santità, perché parecchia gente del luogo lo cercava per ascoltare il suo insegnamento e godere della sua guida. Sempre in questi anni, le prime Dimesse riuscivano a sottrarsi alle imposizioni dei decreti tridentini che volevano la clausura per tutte le religiose che vivevano in comunità e rimanere a disposizione del vescovo di Vicenza per dedicarsi alla formazione cristiana delle donne vicentine. Da questo primo impegno derivano gli ambiti che attualmente ci vedono presenti nella catechesi parrocchiale, nell’attenzione alle donne soprattutto anziane, nell’ospitalità alle giovani nei collegi universitari e in particolare nell’insegnamento scolastico, dalla scuola dell’infanzia a quella primaria e secondaria di primo grado. Attualmente abbiamo comunità a Padova, a Vicenza, a Udine, a Trieste e in qualche parrocchia delle Diocesi corrispondenti; a queste se ne aggiungono alcune in altre diocesi. Dal 1965, rispondendo a un invito del vescovo di Padova, l’allora mons. Bortignon, ci siamo aperte alla vita missionaria, in collaborazione con i sacerdoti diocesani fidei donum; oggi siamo presenti in Kenya, Tanzania e Uganda, in Brasile e in India. Ciò che mi colpisce particolarmente quando ripenso alla vita di padre Antonio Pagani è la sua fedeltà a un dono ricevuto e trasmesso in un contesto squisitamente femminile.

Messa di Natale in stazione con i Comboniani

Sarà don Luca Facco, amministratore parrocchiale del Tempio della Pace e vicario episcopale per i rapporti con le istituzioni e il territorio, a presiedere domenica 24 dicembre alle 22, nell’atrio della stazione ferroviaria di Padova, la messa di Natale promossa dai missionari comboniani e incentrata quest’anno sul tema “Il coraggio di essere umani”, con un pensiero particolare per i confratelli che si sono trovati ad affrontare il conflitto in Sudan. I viaggiatori della notte di Natale incontreranno, anticipa padre Gaetano Montresor, tanti «fratelli e sorelle senza fissa dimora». Non mancheranno, «per vivere un momento di gioia, convinti che l’amore e la pace sono possibili», i volontari di tante associazioni e cooperative sociali. Nell’ambito dell’iniziativa “Emergenza Sudan”, verranno raccolte offerte per sostenere i comboniani che, dal 15 aprile, si trovano a vivere la terza guerra civile sudanese. Padre Diego Dalle Carbonare e padre Lorenzo Baccin sono stati costretti a lasciare le missioni presenti a Khartoum e a Omdurman. Padre Alessandro Bedin opera ancora fuori Khartoum, ma in piena zona di guerra. Continuano invece la loro “vita ordinaria” altre tre comunità in Sudan.

suor Lorella Ferro
Suore Dimesse

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