Don Giampaolo, buon viaggio. Mons. Dianin viene ordinato vescovo questa domenica in Cattedrale a Padova. Entrerà a Chioggia il 30 gennaio

Mons. Dianin viene ordinato vescovo questa domenica in Cattedrale a Padova. Il suo ingresso in Diocesi di Chioggia sarà il 30 gennaio. Ecco gli auguri di alcuni amici con cui si è speso per la Chiesa di Padova

Don Giampaolo, buon viaggio. Mons. Dianin viene ordinato vescovo questa domenica in Cattedrale a Padova. Entrerà a Chioggia il 30 gennaio

Caro don Giampaolo, stiamo vivendo con la tua ordinazione episcopale un momento di Grazia. Quando il Signore chiama, in genere non si ha il tempo di organizzare le idee per capire bene che cosa sta succedendo.

E anche i sentimenti sembrano contrastarsi in un misto di gioia, di festa per la tua ordinazione e nel dispiacere per il tuo trasferimento. Non perdiamo però l’occasione di fare ancora una volta insieme a te la volontà di Dio e di porgerti un semplice grazie e un fraterno augurio. Anzitutto ti diciamo la gioia riconoscente di averti avuto come rettore, insegnante, compagno di viaggio. Quelli trascorsi con te, sono stati anni in cui abbiamo imparato molto. Abbiamo imparato che non basta tendere ai risultati, ma che occorre pensare insieme la strada da percorrere. Il tuo humor, l’(auto)ironia, la battuta facile...hanno tenuto puntualmente alla larga ogni smania di successo, la frenesia di voler apparire, riportandocisempre a un sano realismo. Su questo sentiero ci hai insegnato la libertà e la tenacia di camminare anche quando i risultati stentavano ad arrivare. Rimane invidiabile il tuo metodo di lavoro, la tua capacità di portare avanti un impegno con competenza e serietà, cercando sempre l’ascolto, il confronto, elaborando una riflessione che tiene conto della realtà e di ciò che è possibile, senza giocare al ribasso, ma proponendo sempre la meta con i necessari strumenti per il cammino.

In questi anni di lavoro insieme, abbiamo sicuramente riconosciuto e goduto del tuo carattere mite e affettuoso. Sempre attento e delicato nei confronti delle persone, sia nelle occasioni particolari che nei momenti più quotidiani, con la tua simpatica delicatezza non hai mancato di essere vicino a noi, ai seminaristi e alle altre persone che sono di casa o frequentano anche solo in qualche occasione il seminario. C’è un aspetto molto bello che desideriamo sottolineare a questo proposito: non hai mai preteso di essere ricambiato. Hai sempre amato interpretare il tuo ministero come un appoggio, un aiuto per la crescita, un punto di passaggio per molte persone, senza mai trattenere alcuno. La comunione si costruisce nella gratuità e questo rimane un indicatore fondamentale per capire quale tipo di comunità si sta costruendo. Sei stato e speriamo tu possa continuare a essere un buon compagno di viaggio. Per dirla con un eufemismo sei stato però un “compagno mancato” nelle gite... ma forse va bene così! A chi ti invitava a partire per un viaggio, dicevi sempre: «Tu vai pure, io resto qua». E rimanevi, esempio di fedeltà, a studiare, approfondire, ma anche a custodire la casa e ad accogliere chi arrivava. Ora a immagine di Gesù sposo e pastore custodirai e guiderai la Diocesi di Chioggia. Lo farai con amore e fedeltà. Che tu possa trovare in Chioggia una nuova famiglia dove far splendere la sua premurosa paternità e delicata generosità. Senza trascurare i vecchi amici.

don Nicola Tonello, don Giovanni Molon, don Fabio Moscato,
don Davide Zaffin e don Mattia Francescon
gli educatori del Seminario maggiore di Padova

Il papa: «Possa tu pascere questo gregge con amore»

«Lasciamoci fecondare dalla rugiada della fede in Cristo (...) e lasciamoci inondare dalla sua luce, perché si formi in noi l’immagine di Dio e possiamo così contemplarla secondo le nostre forze – scrive papa Francesco nella bolla di nomina di mons. Giampaolo Dianin (3 novembre 2021) – Posto questo fondamento alla vita interiore e come sprone della stessa sollecitudine pastorale, volgiamo l’animo con amore paterno ai bisogni spirituali del gregge di Chioggia, che per ora è privo del suo vescovo (...) e che attende il suo nuovo pastore. Rivolgiamo dunque il pensiero a te, diletto figlio, distinto per qualità umane e sacerdotali (...) Possa tu dunque pascere questo gregge con quella pienezza d’amore che non fa alcun male al prossimo, affinché sotto la tua guida saggia, rivestito del Signore Gesù Cristo e adempiendo il precetto della misericordia, della compassione e della giustizia, doni con larghezza ai poveri e sia, nelle tenebre, luce per i giusti».

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