Don Lucio Calore. Il 7 febbraio il ricordo a 21 anni dalla scomparsa. Un protagonista per la nostra Diocesi

Il 7 febbraio, anniversario della sua scomparsa, gli Amici di don Lucio si ritrovano a Cristo Re per ricordarlo. Celebra l’eucaristia don Romeo Bettio, amico fin dal 1970

Don Lucio Calore. Il 7 febbraio il ricordo a 21 anni dalla scomparsa. Un protagonista per la nostra Diocesi

Il 7 febbraio, nel 21° anniversario della scomparsa, viene ricordato don Lucio Calore (dalle 18.30 a Cristo Re) da parte dell’associazione che porta il suo nome, gli “Amici di don Lucio”. A celebrare l’eucaristia sarà don Romeo Bettio, oggi parroco di Arquà Petrarca, amico di don Lucio dal periodo della presidenza diocesana di Azione cattolica negli anni ’70 e ’80, e come lui, vocazione adulta nella Chiesa di Padova. Una lunga amicizia, quella tra Lucio e Romeo, nata durante un camposcuola. Nessuno dei due immaginava che un giorno sarebbero diventati sacerdoti, entrambi rispondendo a una chiamata che si era fatta strada nelle loro vite quando sembravano già segnate. «Lucio e io ci siamo conosciuti nel 1970 – ricorda don Romeo Bettio – Due anni prima era diventato presidente diocesano dei giovani di Azione cattolica. L’occasione fu quella dei campiscuola estivi ad Auronzo, a casa Cima Cesta, i primi “misti” in Diocesi. L’esperienza era coordinata da un altro grande sacerdote, don Danilo Serena. All’epoca avevo 18 anni e arrivavo dalla parrocchia di Chiesanuova, Lucio era un “semplice” animatore. Semplice, ma già dal grande carisma. Si vedeva, si distingueva, spiccava subito. La mia impressione di giovane partecipante fu quella di un gigante: aveva una soluzione per tutto, una completezza di sguardo educativo davvero rara. Sapeva unire, in maniera leggera, il momento spirituale a quello della gara di cucina o dei giochi durante le attività del campo. Era solare, sapeva scherzare, fare battute ma non era un estroverso di natura. Faceva sintesi con le riflessione e il silenzio che lasciavano intravvedere con forza il principale della sua personalità: il senso di responsabilità». Don Lucio Calore fu direttore della Caritas diocesana e presidente delegato dell’Irpea. A lui fu affidato l’avvio del segno giubilare della Diocesi di Padova: casa Madre Teresa di Calcutta per i malati di Alzheimer. È anche da quel camposcuola dell’estate 1970 che Lucio e Romeo capiscono quale sarebbe stata la loro strada. «Le nostre storie si sono poi incrociate tante volte e la nostra amicizia è durata, ininterrottamente, fino agli ultimi giorni di vita di Lucio. Andai a trovarlo anche poco tempo prima della sua morte: a parlare per lui furono gli occhi. Lucio è stato uno dei protagonisti che hanno “fatto” la nostra Diocesi come don Danilo Serena, ma anche mons. Lino Giacomazzo, don Gianfranco Zenatto, don Giancarlo Ceccato e molte altre personalità, a partire da Piero Schiano. Sacerdoti e che laici che hanno lasciato un segno e una eredità di straordinaria attualità». Il 7 febbraio, a Cristo Re, gli “Amici di don Lucio” sceglieranno il tema dell’edizione 2023 del concorso di fotografia – grande passione di don Lucio – che raccoglie ogni anno interessanti scatti. Per informazioni sull’associazione e sul concorso: amicididonlucio@libero.it (N. M.)

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