Don Valentino Grigiante è tornato alla casa del Padre

Don Valentino, nato a Gallio il giorno 1 luglio 1937 e ordinato prete il 9 luglio 1961, si è spento all'ospedale di Asiago lunedì 4 febbraio. Grande amico di mons. Loris Capovilla, è stato parroco di Tognana, di Boara Pisani e di Lusiana.

Don Valentino Grigiante è tornato alla casa del Padre

Don Valentino è nato a Gallio il giorno 1 luglio 1937 ed è stato ordinato prete il 9 luglio 1961. L’anno prima era diventato prete il fratello don Lorenzo, deceduto a Salcedo nel 2009. Tra i sei fratelli c’era anche un comboniano, padre Bernardo, che operava in Uganda. Il primo anno di servizio pastorale vede don Valentino mansionario a Monselice, mentre nel 1962 passa come vicario parrocchiale a Pontelongo, dove ha modo di creare una forte amicizia con mons. Loris Capovilla: un incarico che si protrae fino al settembre 1976, quando diventa parroco di Tognana. Nel 1985 è nominato parroco di Boara Pisani e curato di Ca’ Bianca e nell’agosto del 2000 diviene parroco di Lusiana fino all’agosto 2014.

Vicario foraneo del Vicariato di Stanghella (1999-2002) e Lusiana (2002-2013), in quest’ultima veste, aveva anche retto per alcuni mesi la parrocchia di Salcedo come Amministratore, dopo la morte del fratello don Lorenzo. A seguito di qualche disagio fisico, innamorato dell’Altopiano, trova casa ad Asiago presso il Centro Beata Giovanna Maria Bonomo, prima come assistente spirituale, poi come ospite e muore all’Ospedale di Asiago il 4 febbraio 2019.

Le comunità che lo hanno conosciuto lo ricordano come un prete vero ed esemplare, zelante e affabile con tutti; di animo generoso e cordiale grazie al sorriso spontaneo e sincero, al suo tratto umile e discreto, paziente e rispettoso (e al suo immancabile fischiettio).

Fedele alla preghiera, sereno nella vocazione, obbediente, amante della liturgia e del canto, ha vissuto gli anni di ministero con impegno e generosità, con tenacia e decisione, ricambiato nell’affetto, senza trascurare la precisione dei conti economici o la cura dei luoghi, come successo alla chiesa di Lusiana.

Ha sempre mantenuto un cordiale rapporto con tutti i compagni di ordinazione, ricordandosi dei loro compleanni, ma anche coinvolgendoli nelle sue iniziative pastorali. Allo stesso tempo è stato fedele agli appuntamenti del clero e alle congreghe di zona, anche presentandosi in carrozzina fin quando possibile. Il 10 dicembre scorso, dopo la congrega, i preti si sono portati da lui per il Sacramento dell’Unzione, creando un momento di commozione e di forte senso presbiterale.

Nel Centro residenziale di Asiago ha creato legami forti con gli ospiti, vivendo la vecchiaia senza rimpianti e col desiderio di non essere di disturbo a nessuno. Nella sua stanza, oltre alle cose personali e a ricordi di viaggi in Africa, c’era spazio per i quadri che ricordavano le comunità dove aveva prestato servizio.

Il funerale viene celebrato dal Vescovo Claudio mercoledì 6 febbraio nel duomo di Asiago.

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