“Duc in altum” ad Arino arriva alla sua 20° ediizione. Uno sguardo profondo sul mondo

La 20a edizione – promossa da Arino solidale, parrocchia e altre realtà del territorio – si concentra sulla Pacem in terris

“Duc in altum” ad Arino arriva alla sua 20° ediizione. Uno sguardo profondo sul mondo

L’invito di Gesù a gettare le reti si rinnova anche quest’anno nel ciclo di incontri “Duc in altum”, promosso dalla cooperativa sociale Arino solidale, la parrocchia di San Michele Arcangelo, Acli e Il Portico. Giunta alla sua 20a edizione e ospitata nel centro comunitario parrocchiale di Arino, la proposta conferma il suo sguardo profondo sul mondo: «In questi anni – spiega il referente della cooperativa per l’iniziativa, Giancarlo Baldan – abbiamo sempre creato un momento di analisi e riflessione collettiva. Gli incontri favoriscono l’approccio al dialogo con chiunque, pur rimanendo all’interno di temi religiosi». Argomento di indagine di quest’anno è la pace, tematica di forte attualità che si presenta agli occhi del mondo proprio nel 60° anniversario dalla pubblicazione della Pacem in terris di Giovanni XXIII: «Le parole del papa – ricorda il parroco di Arino, don Sergio Tosetto D’Adam – sebbene collocabili in un contesto storico di contrapposizione tra Est e Ovest, sono ispiratrici ancora oggi con la guerra in Ucraina, su cui le comunità cristiane sono chiamate a interrogarsi sulla loro posizione». Dopo l’incontro del 27 gennaio – incentrato su “Il grido della pace” con sorella Gigliola Tuggia – si prosegue il 10 febbraio con “Dai testimoni alla testimonianza. Sarà possibile debellare la guerra?”. Al quesito cercherà di rispondere Anselmo Palini, da anni interessato ai temi della pace, dei diritti umani e dei problemi legati alle dittature e totalitarismi del 20° secolo. Dalla conoscenza di Lucia Togni e Giampiero Girardi della figura di Franz Jägerstätter, contadino austriaco che si rifiutò di arruolarsi nell’esercito nazista, prende avvio la serata del 24 febbraio. L’edizione 2023 terminerà il 17 marzo: il vaticanista Luigi Sandri si confronterà con il tema “Religioni di pace/religioni di guerra. Quanto contano le confessioni cristiane nella guerra in Ucraina?”. La struttura della rassegna conferma la partenza dalla fede per aprirsi al mondo: «Abbiamo sempre iniziato gli incontri – prosegue Baldan – con un approfondimento biblico, soprattutto quest’anno pensando la Scrittura come unica fonte di una pace duratura». La Pacem in terris, inoltre, sta facendo da filo conduttore «delle domeniche fino a inizio Quaresima – conclude il parroco – Vogliamo
farla conoscere alla comunità».

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