Ecco i 32 nuovi vicari foranei

Lunedì 18 giugno, memoria di San Gregorio Barbarigo, alla tradizionale festa del clero padovano, il vescovo Claudio ha annunciato le nomine dei 32 nuovi vicari foranei che nei prossimi cinque anni lo rappresenteranno nei territori della Diocesi.

Ecco i 32 nuovi vicari foranei

Saranno i rappresentati del vescovo Claudio nei diversi territori della Diocesi per i prossimi cinque anni. Il loro sarà «un servizio, non un onore», come ha precisato mons. Cipolla, per il quale è necessario il supporto di tutti i presbiteri di ogni vicariato. La festa del clero padovano, che si è celebrata come da tradizione il 18 giugno, lunedì scorso, giorno di san Gregorio Barbarigo, è stata l’occasione per rendere note le nomine di questi importanti collaboratori per la vita diocesana, formulate sulla base delle terne di nomi votate nelle scorse settimane dai coordinamenti vicariali.

Si tratta di 32 sacerdoti, tanti quanti i vicariati dopo la ridefinizione avvenuta in questi mesi e ancora in fase di completamento. I territori dai nuovi confini sono Agna e Conselve, ora uniti, dov’è stato confermato don Raffaele Coccato, parroco nell’unità pastorale di Agna; Este, che ha inglobato una parte di Villa Estense-Stanghella, il cui nuovo vicario è il parroco di Meggiaro, don Ottavio De Stefani; a Monselice, dov’è confluita la rimanente parte di Villa Estense, riconfermato mons. Sandro Panizzolo; San Giorgio delle Pertiche e Villanova di Camposampiero, oggi in un unico vicariato, hanno come vicario don Enrico Piccolo, parroco a Campodarsego; il parroco di Campagnola, don Luca Gallocchio, è invece vicario nell’esteso nuovo vicariato che conta Piove di Sacco, Pontelongo e Arzergrande. Sui Colli, è nato il vicariato di Lozzo Atestino-Teolo, ma qui il vicario don Mario Gazzillo, parroco dell’up di Vo’, è ad interim, in attesa che il coordinamento si riunisca a settembre.

In attesa di conoscere il vicario di Lusiana – il cui coordinamento si è riunito giovedì 21 per l'elezione della terna di nomi tra cui il vescovo sceglierà il vicario – e tenendo conto che anche il vicariato cittadino di San Prosdocimo ha in don Ezio Sinigaglia (parroco di Camin e Granze) un vicario riconfermato ad interim, giocando con i numeri emerge che i nuovi vicari hanno un’età media di 57,7 anni, oltre cinque anni in meno rispetto alla media del clero padovano (63,93 a giugno 2018).

Dei 31 nominati, 12 hanno un’età compresa fra i 50 e i 59 anni e altrettanti tra i 60 e i 69 anni. In tre hanno tra i 40 e i 49 anni, esattamente come gli over 70. Il più giovane e il più anziano sono i due vicari ad interim, don Gazzillo e don Sinigaglia. Come osservato dal vescovo Claudio, in sei hanno alle spalle un’esperienza come missionari fidei donum: si tratta di don Coccato (Kenya); don Franco Marin (Kenya), parroco a Torreglia e vicario di Abano Terme; don Galdino Canova (Brasile), parroco di Cassola confermato vicario a Cittadella; don Valentino Sguotti (Ecuador), parroco di Villatora e vicario di Legnaro; don Giuseppe Alberti (Ecuador), parroco nell’unità pastorale di Villafranca Padovana e riconfermato vicario di Limena; don Fernando Fiscon (Brasile), parroco di Codiverno riconfermato vicario di Vigonza. Per la prima volta un religioso viene nominato vicario foraneo: si tratta del bergamasco padre Mauro Pizzighini, dehoniano già direttore di Settimana, oggi parroco del Crocifisso e vicario del Bassanello.

In generale sono 14 i vicari riconfermati nel proprio ruolo. Oltre a quelli già nominati, ci sono mons. Umberto Sordo, arciprete della Cattedrale (già vicario ad Agna negli scorsi anni); don Giuseppe Tommasin, parroco di Torre e vicario dell’omonimo vicariato; don Romeo Presa, parroco nell’up di Piovene e vicario a Caltrano; don Sandro Minarello, arciprete e vicario di Dolo; don Alessandro Martello, parroco ai Ferri e vicario di Maserà; don Romeo Penon, parroco nell’up di San Pietro di Barbozza, che mantiene la giuda di Quero-Valdobbiadene. E poi don Alberto Peron (parroco nell’up di Arsiè e vicario di Valstagna-Fonzaso), don Mirco De Gaspari (parroco a Mejaniga e vicario di Vigodarzere) e don Fabio Fioraso (parroco a Tombelle e vicario di Vigonovo).

Oltre a mons. Sordo, altri due nuovi vicari foranei hanno già ricoperto questo ruolo altrove: don Moreno Nalesso, parroco a San Giacomo di Romano e vicario di Crespano è stato vicario della Cattedrale ai tempi di Santa Croce, mentre don Lucio Monetti (arciprete di Montagnana e Frassine), nuovo vicario di Montagnana-Merlara, aveva fatto la stessa esperienza a Villanova di Camposampiero.

Sono otto i vicari attivi in un’unità pastorale, tra questi don Federico Zago (classe 1977), vicario di Asiago e moderatore nell’up di Gallio, il quale è anche uno dei tre ordinati dopo il 2000 (con Gallocchio e Gazzillo). L’anno di ordinazione più rappresentato è il 1983 con ben quattro presbiteri (Piccolo, Marin, Sguotti e Monetti). In tre invece guidano due parrocchie: oltre a don Monetti e don Sinigaglia, anche don Simone Bottin, parroco di Prozzolo e Premaore, nuovo vicario di Campagna Lupia.

A completare la rosa dei vicari foranei ci sono don Daniele Marangon, parroco al Sacro Cuore e vicario dell’Arcella; don Massimo De Franceschi, parroco a Montà e vicario di San Giuseppe; don Sergio Turato, arciprete di Mestrino e vicario di Montegalda; don Paolo Marzellan, parroco di Saccolongo e vicario a Selvazzano; don Luigi Codemo, parroco a Zanè e vicario di Thiene.

Quale compito attende questi sacerdoti? Esercizi di fraternità, l’opuscolo pubblicato dalla Chiesa di Padova lo scorso novembre in vista del rinnovo degli organismi di comunione, spiega come al vicario foraneo spetti favorire lo scambio e il confronto tra parrocchie, la fraternità tra comunità e unità pastorali per un’autentica evangelizzazione del territorio. Ma il vicario rappresenta anche uno snodo fondamentale nelle relazioni tra sacerdoti, diaconi e quanti sono impegnati nella pastorale, oltre a coltivare un legame fruttuoso con il centro diocesano. A lui spetta infine l’accompagnamento e la verifica pastorale, tra le parrocchie e le unità pastorali, in particolare negli ambiti che richiedono collaborazione.

«La nostra sarà una collaborazione significativa», ha detto a San Gregorio il vescovo Claudio. Così ha convocato tutti i nuovi vicari a villa Immacolata da lunedì 25 a mercoledì 27 giugno. Lì verranno poste le basi di una relazione indispensabile per permettere alla Chiesa di Padova di progettare il futuro insieme.

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