Eletto il nuovo consiglio diocesano di Azione Cattolica

Si è svolta nel pomeriggio di sabato all’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio a Rubano l’assemblea diocesana dei soci dell’Azione Cattolica di Padova per eleggere il nuovo consiglio diocesano che rimarrà in carica fino al 2027, in rappresentanza degli oltre 6 mila soci, presenti in molte delle parrocchie della diocesi patavina.

Eletto il nuovo consiglio diocesano di Azione Cattolica

Ad accompagnare l’incontro è stato il tema “Testimoni di tutte le cose da lui compiute” che, come spiega il presidente diocesano uscente Francesco Simoni, è "un titolo che rimanda all’impegno a mettersi in gioco per coinvolgere tutti in un cammino sulle tracce di Gesù. È stato un bel momento di democrazia, al termine del cammino vissuto nelle parrocchie e nei vicariati. I partecipanti con diritto di voto hanno eletto il nuovo consiglio diocesano, dopo aver discusso e approvato il documento assembleare contenente le indicazioni per il prossimo triennio: è stato il momento più importante del cammino assembleare della nostra Azione Cattolica".

L’assemblea non si è limitata ai momenti formali di voto, ma è stato un momento di confronto, con la presenza di alcuni ospiti. Antonino Stivanello, già sindaco di Vigonza e attivo da sempre in A.C. ha ricordato Vinicio Dalla Vecchia, di cui ricorre il centenario della nascita proprio il 23 febbraio 2024. Guardando alla quotidianità, Francesco Guaraldi, dell’Azione Cattolica di Bologna ha portato la sua esperienza di servizio in Terra Santa, dove lavora da diverso tempo in un contesto certamente impegnativo, mentre Manuela Riondato, già vice presidente giovani di AC ed oggi nella presidenza del Sinodo, ha offerto qualche spunto sulla Chiesa del futuro.

Quindi la presidenza diocesana ha tracciato un bilancio del triennio segnato in modo particolare dalla pandemia, che ha comportato un rallentamento delle attività a tutti i livelli, diocesano, vicariale e parrocchiale, ma anche la voglia di ripartire con nuova energia, facendo anche tesoro della esperienza pandemica. E’ stato fatto un accenno all’assetto organizzativo dell’ A.C. padovana che sta realizzando in questi mesi la ristrutturazione della Casa Filippo Franceschi di Camporovere, mentre sono state cedute nel tempo altre proprietà immobiliari. Non è mancato il ricordo dei soci autorevoli defunti nel triennio: Franca Faggian, Raffaello “Carlo” Bonfiglioli, Claudio Sinigaglia e monsignor Paolo Doni.

Nella sua relazione di chiusura del secondo triennio di presidenza Francesco Simoni ha indicato alcune piste per il futuro. La prima “Saper coltivare la speranza, ecco un primo compito serio per l’AC dei prossimi anni. Imparare a guardare tutto il mondo con gli occhi trasparenti di un bambino, formare sguardi contemplativi che muovano il cuore ad azioni di cura. Un secondo processo, un altro compito che ci aspetta è quello di farci costruttori di comunità dal cuore largo, che allargano il proprio cuore per allargare – da dentro - i cuori delle parrocchie, per farne cellule di un tessuto, realtà tra loro in rete e aperte al territorio, funzionali non a circoscrivere, a trattenere, ma ad inviare in missione. Un terzo aspetto ha a che fare con la centralità della relazione con le persone. Gustare la gioia dell’amicizia, assaporare la convivialità, perdere (bene) 

tempo anche nelle riunioni, permette di non cadere nella trappola del funzionalismo”. Ancora Francesco Simoni: La qualità profonda e bella di queste relazioni è il contesto in cui possiamo imparare l’arte dell’accompagnamento, via maestra tra noi per la formazione delle coscienze. Accompagnamento non è semplice compagnia, ma mettere in movimento le persone secondo il Vangelo, compito che - in diverse forme - è affidato a tutti nell’associazione”. E per il presidente uscente l’accompagnamento è la nuova declinazione della formazione: “Insieme camminiamo verso un noi più grande, quarta ed ultima situazione, vivendo un’AC estroversa, che va fuori perché là l’attende il Signore risorto. Fuori, ma insieme, perché associazione è insieme, perché Chiesa è insieme, e insieme è maggiore della somma delle parti.

Il Vescovo Claudio nel suo indirizzo di saluto ha fatto un parallelo tra l’assemblea di AC e la fine del Sinodo diocesano di domenica 25: “Due appuntamenti che guardano alla Chiesa del futuro, in cui tutti i cristiani possono e devono fare la loro parte, prendendo atto del contesto in cui ci troviamo a vivere”.

L’assemblea ha poi votato il documento assembleare, che traccia il cammino del prossimo triennio. Il nuovo consiglio diocesano, composto dai candidati eletti e da tutti i presidenti vicariali si riunirà il 10 marzo ed eleggerà la nuova presidenza diocesana, che prevede due vicepresidenti adulti, due vicepresidenti giovani, due responsabili Acr, i responsabili per la formazione educatori, la comunicazione e la promozione associativa e indicherà una terna di nomi da presentare al vescovo come possibili presidenti diocesani. Il vescovo Claudio indicherà, una volta ricevuta la terna, il nome del presidente diocesano per il triennio 2024-2027.

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