Festival Biblico 2019. "Piazze, ponti, vie, case ci parlano", spiega don Roberto Ravazzolo

La città. «In questo momento ci pare urgente riflettere a partire dalle trasformazioni degli spazi per capire che comunità e che umanità vogliamo essere», spiega don Roberto Ravazzolo.

Festival Biblico 2019. "Piazze, ponti, vie, case ci parlano", spiega don Roberto Ravazzolo

La città è luogo fisico ma prima ancora, spazio di relazione, incontro, accoglienza o esclusione. I due aspetti sono fortemente correlati: la piazza non è solo lo spazio vuoto al centro dell’abitato ma pure il luogo dell’incontro, dello scambio e del confronto; il ponte è struttura di transito e metafora, di dialogo e accettazione di ciò che è altro, la casa è abitazione e al contempo custode di interiorità, la via è solo spazio tra gli edifici e segno della condizione dell’uomo, perenne viandante.

In questo momento, così particolare per la storia del nostro Paese e dell’Europa, ci pare urgente riflettere a partire dalle trasformazioni degli spazi per capire che comunità e che umanità vogliamo essere.

Obiettivo del Festival non è dare soluzioni alle tante questioni che ruotano intorno alla città di oggi. Ci pare urgente generare processi a partire da alcune buone domande: cosa vuol dire abitare/co-abitare? Siamo disposti a lasciarci coinvolgere dalle sfide/opportunità che interessano oggi la città? La città è un intreccio di reti sovrapposte (commercianti, studenti, residenti, terzo settore, ecc.): come elaborare uno sguardo di sintesi?

Inoltre, la Diocesi di Padova è impegnata a ripensare i modi e le forme della presenza ecclesiale nella città dell’uomo: come essere Chiesa di comunità senza perdere la dimensione di Chiesa popolare? Si tratta di rimettere al centro le relazioni, recuperare l’appartenenza come incontro delle diversità, equilibrio tra unità e molteplicità.

Ma parlare di città oggi evoca immediatamente anche problemi di civiltà: la crisi ecologica e ambientale, le disuguaglianze sociali e l’emarginazione, la criminalità, ecc. Il futuro della città non è dei più ottimistici. Vorremmo, allora, cercare di capire le ragioni, anche perché nei mutamenti della città contemporanea vanno cercati i motivi della crisi dell’idea di cittadinanza, di democrazia e di politica.

don Roberto Ravazzolo
Responsabile del Festival biblico per Padova

Attivate numerose sinergie

La Diocesi di Padova aderisce al Festival per il settimo anno. Non si tratta comunque di una proposta rivolta alle sole comunità cristiane, ma vuole essere una proposta trasversale.

Anche per il 2019, oltre alla partecipazione di numerose realtà e uffici diocesani, si annunciano importanti collaborazioni da parte di istituzioni (Comune e Nuova Provincia di Padova, Università di Padova, Ufficio Scolastico Territoriale, Centro Servizio Volontariato), di fondazioni (Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, Centro universitario, Fondazione Lanza, ecc), di associazioni (Ucid, NoiAssociazione, Kaletheia, Ucai, ecc.), di scuole (in primis l’istituto superiore Valle) e di privati.

La sinergia di questi soggetti è segno della vitalità del Festival e del diffuso interesse per il tema "polis/città".

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)