Fondazione Zancan, convegno il 21 marzo. Il compito immenso? Aiutare gli altri con Vangelo e Costituzione

Fondazione Zancan “Un compito immenso. Una costituente per innovare il welfare” è il titolo del convegno con cui vengono celebrati i sessant’anni della realtà di cui primo presidente è stato don Giovanni Nervo e che poi è stata guidata da don Giuseppe Benvegnù Pasini

Fondazione Zancan, convegno il 21 marzo. Il compito immenso? Aiutare gli altri con Vangelo e Costituzione

Un “compito immenso”, certamente, ma meraviglioso. Queste parole, contenute nel «grande testamento spirituale e sociale» che è la Pacem in Terris di san Giovanni XXIII, danno il titolo al convegno “Un compito immenso. Una costituente per innovare il welfare” con cui la Fondazione Emanuela Zancan, giovedì 21 marzo, celebra i suoi 60 anni di vita. Il 21 marzo – come sanno bene sia i padovani che gli amici di Caritas italiana– è l’anniversario della morte don Giovanni Nervo, fondatore e primo presidente della Fondazione Zancan e di Caritas italiana, ma anche di mons. Giuseppe Benvegnù Pasini, che lo seguì in entrambi i ruoli. Il convegno, organizzato insieme alla Diocesi di Padova e con il patrocinio della Facoltà Teologica del Triveneto, si terrà nell’Aula Tesi della facoltà in via del Seminario 7, a Padova, a partire dalle 14.30. In conclusione, alle 18, la celebrazione della messa. Le iscrizioni – fino a esaurimento posti – si raccolgono sul sito www.fondazionezancan.it «Questa giornata – spiega Cinzia Canali, che della Fondazione Zancan è direttrice – oltre a ricordare don Giovanni e don Giuseppe, ci offre l’occasione per riprendere alcuni temi, grazie ad amici e collaboratori della Fondazione, relativi a questo “compito immenso”, cioè aiutare le persone avendo come riferimenti cardine il Vangelo e la Costituzione». Dopo l’introduzione di don Andrea Toniolo, preside della Facoltà Teologica del Triveneto, prenderà la parola il vescovo Claudio Cipolla: “Sentirsi piccoli per fare cose grandi” è il titolo del suo intervento. Il microfono passerà poi a Gilberto Muraro di Fondazione Cariparo, che parlerà di “Innovazioni nell’economia sociale”. «Fondazione Zancan e Fondazione Cariparo – spiega Canali – promuovono da otto anni il Premio per l’innovazione nell’economia sociale dedicato ad Angelo Ferro. È una sfida posta a tutti gli enti del terzo settore che desiderano evidenziare le “loro innovazioni”». In questo scenario di rivoluzione nelle politiche sociali, «altra innovazione è il percorso di accompagnamento alla costituzione degli Ambiti territoriali sociali (Ats), un cambiamento importante nei servizi che vede coinvolti operatori, dirigenti e amministratori locali». Elena Vivaldi, della Scuola superiore sant’Anna di Pisa, affronterà il tema “Diritti e doveri imperfetti”. «Da tanto tempo, assieme alla Scuola, stiamo riflettendo sui diritti nella Costituzione anche alla luce delle innovazioni sui sistemi di welfare» spiega Canali. È attivo anche un corso di perfezionamento per i supervisori dei servizi sociali. La seconda sessione del pomeriggio sarà introdotta da don Antonio Cecconi, parroco in Toscana e consigliere della Fondazione. Interverrà per prima Mariassunta Piccinni dell’Università di Padova, per parlare di “diritto gentile” verso le persone fragili, specie per quanto riguarda la salute. Suor Albina Zandonà, delle Cucine economiche popolari di Padova, parlerà di “Aiutare chi vive nelle frontiere assistenziali”. «Le Cucine popolari – osserva Cinzia Canali – sono un avamposto che accoglie le marginalità, ma in modo umano, perché non si sentano ai margini. Don Giovanni e don Giuseppe dicevano sempre che, quando lavori alla frontiera, trovi soluzioni che poi vanno bene per tutti, anche per chi non è fragile». “Povertà e disabilità: sussidiarietà, servizi, relazioni” sarà poi l’intervento di Massimo Maggio, Cbm Italia, che ha appena concluso una ricerca per analizzare la correlazione tra disabilità e povertà nelle famiglie italiane. Un pomeriggio, insomma, di argomenti in parte nuovi, ma affrontati con le stesse consapevolezze del 1964: «Oggi serve una Costituente per un nuovo welfare, come abbiamo ribadito nel nostro ultimo rapporto, su problemi che vanno dai detenuti alla salute mentale, fino all’inserimento e l’accesso dei bambini nelle scuole. Il “compito immenso” oggi, dopo sessant’anni, è anche pensare ai risultati e alle soluzioni da trovare nel nostro futuro. Nervo e Pasini ci orientano ancora a lavorare con impegno per le persone che sono ai margini: rimangono figure carismatiche con le quali siamo cresciuti e con insegnamenti che cerchiamo di mettere in pratica ogni giorno».

Convegno, giovedì 21 marzo, in Facoltà teologica
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“Un compito immenso. Una costituente per innovare il welfare” è il titolo del convegno che la Fondazione Zancan organizza per i suoi sessant’anni il 21 marzo, presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Nell’anniversario della morte di mons. Giovanni Nervo e di mons. Giuseppe Pasini, il “compito immenso” – citato dalla Pacem in Terris – è il dialogo continuo tra Vangelo e Costituzione.

In ricordo di Emanuela, assistente sociale

La Fondazione sorta nel 1964 in ricordo di Emanuela Zancan, assistente sociale e vicedirettrice della Scuola superiore di servizio sociale di Padova, che, morendo prematuramente, ha lasciato la sua liquidazione alla Scuola, affinché fosse utilizzata in un’opera con finalità sociali: è stata la prima pietra per la costituzione della Fondazione Zancan.

Riapre la casa a Malosco, in Val di Non

Riapre a Malosco, in Val di Non, la casa per ferie della Fondazione Zancan. Acquistata tanti anni fa grazie al lascito di Emanuela Zancan e all’aiuto di tanti amici, per decenni è stata impiegata per le attività di ricerca e di formazione durante i mesi estivi. «Luogo del pensiero», secondo la direttrice della Fondazione, Cinzia Canali, che ricorda le tante occasioni in cui è stata sede di approfondimento e di studio. La casa – chiusa per via di pandemia e di ristrutturazioni – riapre da giugno a settembre per una fitta agenda di seminari di formazione e corsi per i lavoratori del sociale (info: fondazionezanca.it). La casa ha sedici stanze con servizi e delle sale adibite a studio

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