Formazione. La Passione educativa dell'Azione Cattolica: gioia, cura e ascolto

Sul fronte della formazione si sta lavorando sodo, a partire dalla revisione del progetto formativo. E poi ci sono graditi ritorni come il weekend unitario per educatori in aprile

Formazione. La Passione educativa dell'Azione Cattolica: gioia, cura e ascolto

«Se dovessi dire cosa significa per me “passione educativa”, farei ricorso al contenuto di tre “pacchi”: essere testimoni gioiosi, nel primo; poi, prendersi cura. E per finire: ascolto “appassionato”». A parlare è Luca Scagnellato, responsabile diocesano per la formazione degli educatori. A lui abbiamo chiesto di “introdurci” nel primo degli ambiti in cui, nelle linee programmatiche Di una sola cosa c’è bisogno, è declinato il verbo che accompagna l’anno associativo 2018-19: generare. Verbo che, nel caso della passione educativa, il consiglio diocesano di Ac ha tradotto con “iniziare alla vita”. «La passione educativa – sottolinea Luca – nasce combinando i contenuti di questi tre pacchi: ci porta a stare assieme alle persone che ci sono affidate con gioia, riconoscendole come luogo privilegiato in cui si manifesta il Vangelo».

L’anno associativo 2018-19 sta impegnando l’Ac di Padova a rivedere il progetto formativo, per ricalibrarlo su bisogni e esigenze degli educatori e delle comunità parrocchiali. «Ripensare la formazione degli educatori ci ha portati a considerare di nuovo gli elementi che generano o alimentano la passione educativa in un giovane. Ci siamo confrontati con parole-chiave quali vocazione, mandato, cura della propria dimensione spirituale e accompagnamento da parte di adulti. Abbiamo poi ascoltato le esigenze di parrocchie e vicariati; incontrato “adulti significativi” nelle comunità e ci siamo lasciati provocare da loro; ci siamo messi anche in ascolto di persone qualificate in tema di formazione... In quest’anno di grande lavoro, il progetto formativo pian piano prende forma. Il 17 marzo l’abbiamo condiviso e discusso per la prima volta in consiglio diocesano».

Grande impegno, quindi, sul fronte del nuovo progetto formativo. Ma non solo! Quest’anno torna, e si sta già lavorando alacremente, il weekend unitario di formazione per educatori Acr, giovanissimi, adulti, adultissimi e per i loro responsabili, i presidenti parrocchiali e vicariali. L’appuntamento è a Camporovere, a casa Filippo Franceschi, sabato 27 e domenica 28 aprile (info su www.acpadova.it). «Era da un po’ che non si faceva – spiega Lussi Bernardi, membro della commissione formazione che si sta occupando della proposta – La richiesta di riproporlo è arrivata dalle presidenze vicariali. Il tema scelto, “Testimoniare le emozioni: è cosa del cuore”, nasce da questo anno di studio in commissione formazione: ci siamo resi conto che l’argomento “emozioni” è centrale nell’educazione. Ce l’ha confermato l’incontro di inizio anno con le presidenze parrocchiali e vicariali in cui è intervenuto, proprio su questo tema, il benedettino Giorgio Bonaccorso. C’è anche dell’altro: in questo tempo il rischio, per gli educatori, è di sbilanciarsi sul “fare”... e proposte di questo tipo ce ne sono in Ac, penso ai laboratori. Noi vogliamo spingere sull’“essere” educatori credibili. Per questo motivo, oltre al weekend vogliamo preparare del materiale da mettere a disposizione delle parrocchie».

Il weekend unitario per educatori vuole essere, prima che un contenitore di contenuti, una vera e propria esperienza... in tema di emozioni. Poi ci sarà spazio per mettere ordine sul tema – «a cui non si è troppo allenati, in questo tempo» sottolinea Lussi Bernardi – e di nuovo fare esperienza con due linguaggi diversi: danza e cinema. «Vogliamo che gli educatori tornino a casa con un bagaglio formativo che è dato da contenuti, certo, ma molto da esperienza diretta. E portino nel loro “fare gruppo” anche lo stile appreso nel weekend».

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