Giovani religiosi. «Bella partenza». Per cominciare a camminare insieme

Ottanta i giovani religiosi, per "età formativa", presenti in diocesi.

Giovani religiosi. «Bella partenza». Per cominciare a camminare insieme

Domenica 13 maggio si è tenuto il primo incontro dei giovani religiosi, donne e uomini, della diocesi di Padova. Obiettivo: soprattutto conoscersi. Ecco perché è stato proposto un momento informale, all'istituto Don Bosco, in cui ciascuno si è presentato, poi si è cantato insieme il vespro e infine condivisa la cena. «Si è respirato un bel clima: di serenità, libertà...  C'era tutto l'essere scanzonati della giovinezza – racconta fra Fabio Maria Spiller, segretario diocesano Cism, che ha curato l'organizzazione dell'incontro insieme a suor Teresa Pavan, segretaria Usmi, e don Alberto Albertin, delegato vescovile per la vita consacrata – Degli ottanta giovani religiosi presenti in diocesi, tra donne e uomini, ne sono intervenuti una sessantina. Abbiamo voluto invitare chi è giovane per "età formativa", quindi dai postulanti ai primi tre anni di professione perpetua. Bello vedere i diversi carismi che si incontrano».

L'appuntamento, che ha avuto luogo a una settimana dalla conclusione del Sinodo dei giovani, è stato accompagnato anche da un saluto del vescovo Claudio: «Ha spronato la vita consacrata — continua fra Fabio – a essere testimone di fraternità. In particolare nei confronti dei giovani che religiose e religiosi incontrano nel loro servizio pastorale». 

Il gruppo di giovani religiosi, molti provenienti da paesi stranieri, ha lanciato alcune proposte per "esserci" di più: l'animazione "concreta" della celebrazione del 2 febbraio, in occasione della giornata per la vita consacrata, e una veglia, nei giorni precedenti, curata dai giovani religiosi per i giovani che incontrano nella pastorale: in parrocchia, a scuola... «Provenendo da strade e carismi diversi, questi giovani religiosi hanno cominciato a camminare insieme. Non ci siamo dati una metà, perché crediamo che nel camminare... si possono aprire nuove strade».

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