Giustina, la nostra matriarca. La Solennità di santa Giustina con il vescovo Claudio, il racconto

Solennità di santa Giustina Davvero numerosi i fedeli che sabato scorso, nella basilica di Prato della Valle, si sono fatti “pellegrini” presso la giovane protomartire padovana. «Nelle avversità – ha sottolineato il vescovo – è stata fedele al Signore. E ciò ha generato amore»

Giustina, la nostra matriarca. La Solennità di santa Giustina con il vescovo Claudio, il racconto

Ha dato appuntamento al prossimo anno, il vescovo Claudio, al termine della messa che ha presieduto nella solennità di santa Giustina, sabato 7 ottobre, nella basilica padovana a lei dedicata. Ai fedeli – che numerosi hanno partecipato alla celebrazione, animata da un coro di una novantina di voci femminili provenienti da numerose parrocchie della Diocesi – ha detto: «Giustina è la nostra matriarca. Siamo tutti suoi figli e figlie. Nel suo martirio, che celebriamo, si manifesta la forza di una giovane donna che nelle avversità è stata fedele al Signore. E questa sua fedeltà ha generato amore. Ringraziamo il Padre, perché alla nostra Chiesa di Padova ha dato origini così nobili. E a ciascuno di noi, come a Giustina, ha consegnato la missione di amare». Nei banchi della basilica di Santa Giustina – gremita “fino all’ultimo” – c’erano i rappresentanti di numerose “famiglie”, così le ha definite il vescovo Claudio: le parrocchie diocesane dedicate alla protomartire padovana (Enego, da cui è giunto anche il sindaco, Roana, Santa Giustina in Colle, Lova e Montegalda), le Collaboratrici apostoliche diocesane, l’Ordo Virginum e l’Ordo Viduarum, il Cif-Centro italiano femminile con i suoi circoli territoriali, il Mas-Movimento apostolico sordi, il Movimento per la vita, religiose di diverse congregazioni... fino a una rappresentanza femminile delle forze dell’ordine presenti a Padova. E poi – oltre a tanti fedeli, donne e uomini di tutte le età – il gruppo di donne “A parlar con Giustina”, voluto dal vescovo Claudio e guidato a Marzia Filipetto, per far conoscere la figura della protomartire padovana.  Ad accogliere questo nutrito “popolo di Giustina” ci ha pensato l’abate Giulio Pagnoni che, insieme a confratelli del monastero benedettino di Prato della Valle, custodisce il corpo e la memoria della giovane protomartire padovana. Ha sottolineato come sia bello che «a distanza di 17 secoli ci sentiamo convocati da una ragazza di 16 anni. Giustina ci ha “invitato”, ancora una volta, a compiere un pellegrinaggio». «È stata un’esperienza speciale, che ha dimostrato quanto sia presente, nella cittadinanza, il bisogno di comunità e di appartenenza, di ritrovarsi per condividere la passione per la fede – sottolinea Erika D’Incau, presidente del Cif di Padova – Abbiamo vissuto una celebrazione arricchente dal punto di vista spirituale e che ha suscitato il desiderio di “vivere in modo straordinario le cose di tutti i giorni”. Sono rimasta affascinata dalla passione di questa giovane donna verso Dio e dal suo coraggio. Una donna contemporanea: è una di noi, un esempio di forte testimonianza per le tante donne e ragazze». «La messa è stata un momento di gioia, di festa e ci ha arricchiti di valori spirituali che portiamo come un tesoro – evidenzia Maria Ruzza, presidente del Mas-Movimento apostolico sordi di Padova – A me ha fatto capire l’importanza della fede, della preghiera e del silenzio e rafforza la convinzione che siamo nelle mani di Dio, il quale guida il nostro cammino di vita, come missione per gli altri».

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