Gli elementi della Cresima: imposizione della mano e unzione

Elementi della Cresima. Da non dimenticare per cogliere la potenza corroborante del sacramento

Gli elementi della Cresima: imposizione della mano e unzione

Nella dinamica del rito, forma e sostanza cercano la coincidenza perfetta. A questo loro aderire è affidata la capacità del sacramento di rendere reale quanto è acquisito nell’approfondimento teologico. È importante allora avere sempre in mente quali siano gli elementi di cui si compone la potenza corroborante della Cresima. Paolo VI, nella Divinæ consortium naturæ, scrive: «Il Sacramento della Confermazione si conferisce mediante l’unzione del Crisma sulla fronte, che si fa con l’imposizione della mano, e mediante le parole: “N. Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”» (Rito della Confermazione, Pontificale Romano, 1971, p. 20).

Va inoltre chiarito che, secondo il papa, l’imposizione individuale sul capo di ogni cresimando, accompagnata dall’unzione con il crisma, costituisce validamente l’essenza del sacramento della Cresima, mentre «l’imposizione delle mani sopra gli eletti [collettiva], che si compie con l’orazione prescritta prima della crismazione, […] non appartiene all’essenza del rito sacramentale». Essa è da tenersi in grande considerazione, in quanto serve a integrare la celebrazione e a favorire una migliore comprensione del sacramento, ma deve essere inteso che «questa imposizione delle mani, che precede la crismazione, differisce dall’imposizione della mano, con cui si compie l’unzione crismale sulla fronte». Il vescovo, o il presbitero da lui delegato, avrà cura dunque di applicare il santo crisma imponendo la mano destra sul capo del cresimando e ungendone la fronte con l’olio mediante il pollice, mentre al contempo pronuncia le parole sacramentali.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)