Gruppi di discernimento sinodale. Si respira il desiderio di contribuire a rinnovare la Chiesa

Sono 1.300 i moderatori iscritti. Ora, in parrocchia e in vari ambiti, affronteranno uno dei 14 temi sinodali. In ascolto del Signore

Gruppi di discernimento sinodale. Si respira il desiderio di contribuire a rinnovare la Chiesa

Fine settembre era il termine stabilito per iscriversi sul portale del Sinodo come moderatori dei Gruppi di discernimento sinodale all’interno delle parrocchie e degli ambiti ecclesiali, e la risposta è stata buona. I moderatori sono coloro che hanno scelto di mettersi a disposizione della propria comunità per convocare e accompagnare i Gruppi di discernimento, chiamati a confrontarsi sui 14 temi individuati l’anno scorso attraverso gli Spazi di dialogo e le relative relazioni. «Abbiamo raggiunto la disponibilità di più di 1.300 moderatori – afferma don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale, coordinatore della Segreteria del Sinodo e membro della presidenza – Chi ha accettato lo ha fatto responsabilmente, con interesse e motivazione. Interesse e motivazione sono risaltati anche negli incontri di formazione zonali, dove si è colto il desiderio di portare un buon contributo al rinnovamento della Chiesa di Padova. I moderatori sono prevalentemente adulti, alcuni operatori pastorali o facilitatori degli Spazi di dialogo; altri invece sono figure nuove su cui le parrocchie hanno investito con entusiasmo e fiducia. Se qualcuno desidera ancora farsi avanti può farlo, il termine del 30 settembre era indicativo, non perentorio. La partecipazione di più persone (con età, appartenenze, sensibilità, impegno parrocchiale diversificati) e Gruppi di discernimento è un valore e un investimento anche relazionale per le nostre parrocchie e realtà ecclesiali, quindi è ancora possibile iscriversi». In questi giorni si stanno completando gli incontri di formazione zonali, iniziati nell’ultima settimana di settembre e guidati dai membri della Segreteria del Sinodo, per offrire ai moderatori indicazioni concrete in merito al loro ruolo e servizio. I Gruppi si sperimenteranno sul metodo del discernimento comunitario, a partire da un solo tema sinodale. Il metodo, nelle sue fasi, risulta anche esigente proprio per consentire a tutti di vivere una buona esperienza di ascolto della voce del Signore e di ascolto reciproco; il clima familiare e informale dei gruppi può favorire tutto questo attraverso un dialogo aperto e sincero, non giudicante. I Gruppi di discernimento si riuniranno tre volte, nel periodo ottobre-dicembre, avvalendosi delle schede contenute nello Strumento di lavoro. Tre i verbi sui quali sarà aperto il confronto: riconoscere, interpretare e scegliere. «Il lavoro è impostato in modo che ogni gruppo possa portare delle proposte specifiche, precise, definite da presentare all’Assemblea sinodale – continua don Voltan – Il metodo delle schede garantisce di arrivare a un buon esito, che sarà comunitario perché i vari passaggi permetteranno un’ampia condivisone di quanto verrà proposto. Quindi non un’idea isolata, magari geniale, ma il frutto di un cammino fatto insieme. Il fatto che tante persone possano acquisire il metodo del discernimento comunitario ci sembra diventi il valore aggiunto del Sinodo». Dei 14 temi sinodali, quelli finora maggiormente indicati dai moderatori al momento dell’iscrizione sono stati: le famiglie, il bisogno di spiritualità, i giovani e le nuove generazioni, l’identità e i compiti dei fedeli laici, evangelizzazione e cultura. Ma, complessivamente, c’è stato un discreto equilibrio nella scelta dei temi da affrontare. Don Leopoldo Voltan, infine, rilancia un messaggio di sensibilizzazione sulla bontà del cammino sinodale da intendere come occasione di pastorale: «È importante che l’esperienza dei Gruppi di discernimento venga percepita come centrale nella vita parrocchiale, perché permette di metterci tutti in ascolto del Signore, che è il senso del discernimento. Il Sinodo non può restare laterale o una cosa in più, rispetto alla vita parrocchiale, perché da esso partiranno le scelte del domani per la nostra Chiesa di Padova. Puntare sui Gruppi di discernimento diventa anche un buon investimento relazionale: una parrocchia con più gruppi crea una tessitura di relazioni significativa, stimolante, interessante. Si vive un’esperienza comunitaria e si innesta una grande circolarità d’incontro in parrocchia».

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