Il catecumeno: purificato, illuminato, fortificato

Il catecumeno, grazie alla potenza degli Scrutini, è stato allenato a discernere nella propria esistenza ciò che lo allontanato da Dio. Lo illuminano sul senso del peccato

Il catecumeno: purificato, illuminato, fortificato

Il sacramento della Penitenza è presentato e celebrato nel tempo della mistagogia, come seconda tavola della salvezza. Esso riconsegna la grazia della rinascita operata con l’iniziazione cristiana nei battezzati che, sottratti alla tirannia del peccato, entrano nel Regno della grazia. Seppur battezzato, ciascuno scopre come sia difficile vivere senza cadere nelle seduzioni del peccato. Il catecumeno, grazie alla celebrazione degli Scrutini, è stato allenato a discernere nella propria esistenza ciò che lo ha allontanato da Dio. Essi mirano a purificare la mente e il cuore dell’eletto, illuminandolo sul senso del peccato; a fortificarlo contro le tentazioni e a rettificare le sue intenzioni, perché egli sia stimolato sempre più a desiderare di conformarsi a Cristo. Scrutinio deriva dal latino scrutari che vuol dire visitare, ricercare: è il gesto di Dio che cerca l’uomo e gli permette di individuare ciò che lo allontana da lui. Scegliere Gesù come unica acqua che disseta, chiede di separarsi dal male; riconoscere in Gesù la vera luce, chiede di scoprire le proprie tenebre; accogliere Gesù come unico Salvatore perché risurrezione e vita, per ogni credente, esigono che il peccato e la morte siano strappati dal nostro cuore. Gli Scrutini allenano a sviluppare uno spirito di penitenza in cui il senso del peccato conduca alla vera libertà dei figli di Dio.

Elide Siviero
Ufficio Diocesano per il Catecumenato

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