Immigrati cattolici al Santo. Antonio si schierò a protezione dei diritti inviolabili delle persone

Appuntamento domenica alle 11 per una messa multietnica

Immigrati cattolici al Santo. Antonio si schierò a protezione dei diritti inviolabili delle persone

Il mondo che è a Padova va alla basilica del Santo. A rappresentarlo sono gli immigrati cattolici, che domenica 11 giugno, alle 12.15, animano la messa multietnica, diventata un appuntamento fisso nella domenica più vicina alla festa di sant’Antonio (nell’ambito della Tredicina, iniziata il 31 maggio, che ha visto pellegrini in basilica le Diocesi del Veneto e numerose realtà tra cui la comunità filippina del Triveneto, aggregazioni ecclesiali e laicali, i centri diurni per persone con disabilità, l’Unitalsi...). È una celebrazione caratterizzata da letture e preghiere in diverse lingue, vestiti tipici, danze orientali e ritmi africani, per esprimere in maniera evidente e concreta la devozione che sant’Antonio raccoglie da ogni angolo della terra, rendendolo il santo più popolare e più invocato. È il primo elemento facilmente intuibile di questa messa in basilica, organizzata dall’ufficio diocesano Migrantes: la devozione che unisce diverse culture, travalica confini ed esprime la “ricchezza della diversità”. Legati alla vita di sant’Antonio ci sono altri significati che lo fanno sentire vicino agli immigrati e solidale con loro. Anzitutto il fatto che lui stesso era immigrato: nato in Portogallo, arrivò in Italia approdando sulle coste della Sicilia. Per la verità il veliero su cui viaggiava, di ritorno dal Marocco, si infranse sugli scogli di Capo Milazzo, in provincia di Messina, e Antonio venne accolto e curato dai pescatori del luogo. Inoltre Antonio prese le difese della dignità delle persone contro soprusi, prepotenze, sfruttamento. Nei suoi sermoni richiamava il valore dell’accoglienza ed era promotore di giustizia e di pace, schierato personalmente a protezione dei diritti inviolabili delle persone. La devozione a sant’Antonio non può essere disgiunta da quello che lui ha tramesso, dopo averlo appreso da Gesù, che nel Vangelo di Matteo si è identificato nello straniero da accogliere. La messa multietnica, celebrata al Santo di Padova proprio nella solennità del Corpus Domini, è una chiara sottolineatura di questa, pur scomoda, identificazione della realtà di Cristo con la realtà dei migranti.

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