In viaggio con Maria. Ogni angolo della nostra regione conserva un luogo sacro dedicato alla Madonna in cui sostare in preghiera

Il rapporto con Maria ha plasmato nei secoli la religiosità e lo stesso paesaggio del popolo veneto. Si può dire non vi sia angolo della nostra regione, dalle vette alpine alle lagune, in cui il visitatore non incontri i segni di una devozione antica e sempre attuale. Sono chiese, capitelli, santuari. E ancora statue, quadri, affreschi. Processioni, feste, canti e preghiere che uniscono le generazioni nel ricordo grato di una grazia, di un messaggio, della protezione da guerre, calamità, epidemie.

In viaggio con Maria. Ogni angolo della nostra regione conserva un luogo sacro dedicato alla Madonna in cui sostare in preghiera

In questo numero speciale della Difesa dedicato, com’è tradizione per il nostro giornale, all’Assunta, proviamo a metterci anche noi pellegrini lungo le strade che portano a Maria, raccontando alcuni dei luoghi e degli edifici sacri più suggestivi che la devozione popolare ha edificato nel tempo e che ancora oggi sono punto di riferimento per migliaia di persone. Da Lendinara, la cui Madonna è tanto cara alle genti di entrambe le sponde dell’Adige, al Nevegal, da Monteberico al Garda, è un viaggio che si snoda tra storia e arte portandoci a riscoprire attraverso il culto mariano anche la ricchezza di una regione che oggi si promuove sul mercato turistico come “Land of Venice” (la terra di Venezia), ma che al suo interno è sfaccettata e poliedrica come poche altre.

Ogni pagina di questo numero vuol essere un invito a guardare con nuova attenzione al territorio in cui viviamo, per assaporarne appieno la ricchezza e la bellezza. In questa estate funestata da un’emergenza sanitaria già diventata emergenza economica, anche un settore strategico per il Veneto come il turismo sta affrontando una crisi senza precedenti. Pochi arrivano, e pochi di noi partono, foss’anche per una settimana di ferie.

Ma non è solo la contingenza a segnare un repentino mutamento nelle abitudini. Non da oggi sta crescendo la consapevolezza che viaggiare significa (anche) inquinare, e che un volo low-cost se non pesa sul portafoglio ha comunque un prezzo per l’ambiente. Meglio il treno – e perfino quelli della notte stanno conoscendo una crescente richiesta – o altre forme di mobilità più sostenibili.

La fortuna dei cammini religiosi, non solo quello di Santiago ma di tante altre antiche strade riscoperte, è un altro indice del bisogno crescente di un tempo davvero libero perché sottratto alla frenesia e alla confusione per essere riconsegnato al silenzio, alla contemplazione della natura e alla riflessione.

Partire per le mete che raccontiamo, magari anche a piedi se se ne ha la forza e l’opportunità, può essere allora un’occasione preziosa per riscoprire il piacere del viaggio senza il bisogno di andare lontano. C’è tanto da gustare lungo il cammino. E c’è Lei ad attenderci alla meta.

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