Noi Padova. C’è tanta voglia di spendersi

La pandemia ha messo a dura prova i circoli, ma non hanno mai smesso di impegnarsi. Anzi, ne sono nati di nuovi e sono stati rinnovati (o sono in procinto) alcuni consigli direttivi

Noi Padova. C’è tanta voglia di spendersi

Seppure in questi lunghi mesi di pandemia i circoli Noi siano stati messi a dura prova, rimane viva la voglia di recuperare le attività e, lentamente, ripartire. Tra maggio e dicembre 2021 sono nati due nuovi circoli, mentre alcuni consigli direttivi sono stati rinnovati o sono in procinto di farlo. Nella parrocchia di Bovolenta, per esempio, dove sono oltre 130 i tesserati, il consiglio di amministrazione presieduto dal parroco don Lodovico Casaro, vedrà nei prossimi mesi l’avvicendarsi dei membri. Nel frattempo il bar del centro parrocchiale ha riaperto e si sta pensando a nuove attività che coinvolgano i giovani. «Il 27 febbraio sarà la festa di san Gabriele dell’Addolorata, morto a 23 anni, patrono della nostra comunità – spiega Miriam Rosa del comitato di gestione – Per questa occasione proponiamo tre incontri dedicati ai giovani della parrocchia dai 15 anni in su, in cui altri giovani racconteranno le loro scelte di vita, offrendo una testimonianza importante. Non è facile oggi coinvolgere i ragazzi, ma non ci perdiamo d’animo e andiamo avanti. Per quanto riguarda il rinnovo del consiglio, siamo in attesa che le persone si facciano avanti»

È stato invece già rinnovato lo scorso dicembre il direttivo Noi della parrocchia San Paoloin Padova. «La nostra volontà è quella di creare spazi d’incontro – racconta la nuova vicepresidente Clelia Anagnan, mamma di quattro figli – Siamo partiti da poco con l’apertura del bar la domenica e con il rendere disponibili gli spazi parrocchiali ai gruppi scout e alle riunioni di condominio. Ci siamo trovati in sintonia tra genitori, ci incontriamo in particolare grazie alla catechesi dei figli; c’è molta voglia di fare, abbiamo in mente progetti per i ragazzi, ma ci vuole tempo. Al momento ciò che ci interessa maggiormente è recuperare il rapporto con le persone, coinvolgerle, tornare ad avere fiducia». Nella parrocchia dello Spirito Santo, zona Forcellini, il circolo Noi è appena nato. «Il quartiere è abitato da molti anziani oltre che da diversi studenti – spiega il parroco, don Fabio Artusi. – Abbiamo pensato che il nuovo circolo potesse rappresentare l’occasione per lanciare un messaggio alla comunità, per questo abbiamo deciso di dedicarlo al beato Carlo Acutis, nella speranza che questo ragazzo sia esempio e stimolo per quanti conoscono la sua storia e il suo percorso».

Acutis, morto a 15 anni per una leucemia, è stato beatificato il 10 ottobre 2020 ad Assisi. Così lo descrive la madre: «Da quando ha compiuto sette anni, andava a messa tutti i giorni, faceva l’adorazione eucaristica prima e dopo la messa, recitava il rosario, si dedicava alla lettura della Parola di Dio. Cristo era presente sempre: ad esempio, se Carlo giocava a pallone, lo faceva con e per Gesù. Non scindeva la sua vita di fede dalla sua vita attiva. Riusciva a coniugare la sua vita di studente con la sua vita di fede, era un tutt’uno...». Il pensiero di dedicare il circolo Noi a questo ragazzo divenuto beato è legato al fatto che molti adolescenti e giovani della parrocchia hanno sofferto particolarmente durante la pandemia e uno di loro, purtroppo, è arrivato a togliersi la vita; un episodio che ha scosso fortemente la comunità. «Molti ragazzi del posto – prosegue il parroco – hanno l’abitudine di incontrarsi all’interno del gruppo calcistico Real Padova, e così era anche per questo giovane la cui perdita ci ha molto addolorati. Con la nostra associazione, umilmente, vorremmo che anche il centro parrocchiale diventasse un luogo di aggregazione e riferimento per il territorio. Ovviamente tutto è da costruire, con l’aiuto del beato Carlo...». Don Fabio Artusi, parroco anche di San Gregorio Magno e Terranegra, ha già organizzato una serata informativa con il consiglio pastorale e con i gruppi della parrocchia, oltre che con la segreteria di Noi Padova; a breve comincerà l’attività di tesseramento. Un nuovo circolo, in piena pandemia, è nato anche ad Abano, parrocchia del Sacro Cuore alle Terme, dove un gruppo di genitori, anche in questo caso, ha lanciato l’idea di creare uno spazio alternativo alle attività sportive. «Nella nostra parrocchia sono presenti i campi San Giuseppe, dove si incontrano diverse squadre di calcio e si svolgono altri sport – racconta il presidente del neonato circolo, Luca Crivellaro, padre di due adolescenti – la nostra idea è proporre altri spazi fisici aggregativi, da adibire a patronato». Tutto è nato dalla presenza storica in parrocchia di un doposcuola dove sono seguiti bambini della vicina scuola primaria. «Grazie alla disponibilità di alcuni giovani del posto formatisi in campo educativo – prosegue Crivellaro – vorremmo creare un movimento, dapprima cercando di “fidelizzare” i bambini coinvolti nel doposcuola, per poi proporre loro delle attività all’interno degli spazi parrocchiali, un po’ come avveniva quando eravamo ragazzi noi. Ovviamente tutto sarà da concertare con il nuovo parroco, don Giuseppe Cassandro». C’è vitalità dunque nei circoli Noi e sta alle persone di buona volontà lavorare affinché tornino ad avere, superata la pandemia, un ruolo attivo nelle parrocchie. Anche perché, come conclude Luca Crivellaro, «non si può più stare in panchina, è il momento di scendere in campo e sporcarsi le mani».

Noi ci siamo

«Tieni caldo il motore sennò la macchina non parte» si diceva una volta... È un’immagine chiara di ciò che stiamo vivendo nei centri parrocchiali, con attività ridotte all’osso a causa della pandemia. È fondamentale tenere il motore pronto. E cos’è il motore se non quella forza valoriale dei volontari, accomunata dalla fede in Cristo? È proprio grazie a questo “motore” che, in verità, non si sta mai realmente fermi, ma si fa tesoro del tempo per riflettere, progettare, rilanciare e provvedere a quanto è necessario, come ad esempio la formazione Haccp, mirata a gestione di appuntamenti di comunità. A breve riprenderanno anche gli incontri vicariali dei consigli d’amministrazione Noi, per conoscersi meglio e fare insieme il punto della situazione. È proprio il caso di dire: «Noi ci siamo!».

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