"Occorre aprirsi sempre più alla voce dello Spirito". La sfida dell'accompagnamento della domanda vocazionale per don Raffaele Gobbi

Una richiesta, quella del vescovo a diventare rettore del Seminario, accolta «con fiducia e trepidazione» da don Gobbi, proprio per il progetto che sottende.

"Occorre aprirsi sempre più alla voce dello Spirito". La sfida dell'accompagnamento della domanda vocazionale per don Raffaele Gobbi

Don Raffaele, per lei che vive già in Seminario si tratta di un piccolo trasloco… battute a parte, quali pensieri in questi giorni?
«Ho in mente la categoria della fedeltà creativa: eredito una storia importante, provo molta riconoscenza per chi ha lavorato fino a qui, ora occorre aprirsi sempre più alla voce dello Spirito in questo contesto sinodale, comunitario, interpretando il cammino di tutta la Diocesi».

Lei rimane delegato del diaconato permanente.
«Discernimento e formazione sono le parole chiave sia del diaconato sia del Seminario, andranno utilizzate in modo armonioso senza pretendere di applicare schemi per i futuri preti ai diaconi e viceversa. L’esperienza di cammino con i futuri diaconi, che spesso sono sposi, padri e lavoratori, sarà molto utile con i chierici in cammino verso il presbiterato, come pure la freschezza dei giovani farà bene ai diaconi».

Lascia invece il Centro missionario.
«Con dispiacere, inutile nasconderlo. Sia per i miei studi in missiologia e per i miei interessi, sia perché sono qui da tre anni e mezzo di cui due di pandemia… Ma ho toccato con mano il rispetto e l’attenzione del vescovo Claudio, che si prenderà cura di questa bella realtà. Ho accettato volentieri questo nuovo incarico per la fiducia nel vescovo e nel cammino della Chiesa compiuto fino a qui».

Quali sono le maggiori sfide che vede all’orizzonte?
«Saper riconoscere e accompagnare l’apertura spirituale e la generosità che non mancano nei giovani del nostro tempo ma che a volte prendono strade diverse rispetto alle proposte che noi offriamo come Chiesa. E poi la sfida pedagogica: una volta intercettata la domanda vocazionale dei giovani e giovani-adulti, come li accompagniamo in questa epoca di cambiamenti accelerati? Come li prepariamo al sacerdozio e al mondo che incontreranno dopo il Seminario? Si tratta di grandi questioni, tutte da approfondire, sia sul piano culturale sia su quello pastorale».

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