Padre Ezechiele Ramin. Una vita completamente donata

Anche quest’anno viene celebrata l’eucaristia nel giorno della sua morte, il 24 luglio A San Giuseppe, la sua parrocchia natale, si riuniscono parenti e amici. Presiede don Coccato

Padre Ezechiele Ramin. Una vita completamente donata

È stato ucciso il 24 luglio 1985, padre Ezechiele Ramin. Aveva 32 anni. Missionario comboniano, originario della parrocchia padovana di San Giuseppe, era in Brasile dall’anno precedente. Quel giorno, dopo aver partecipato a un incontro con dei piccoli agricoltori – con l’obiettivo di persuaderli a non impugnare le armi contro i latifondisti – è stato vittima di un’imboscata. Pochi giorni dopo la sua morte, papa Giovanni Paolo II parlerà di lui come di un “martire della carità”. Anche quest’anno, per fare memoria del suo impegno a favore dei più deboli – fino alla morte – nella sua parrocchia viene celebrata l’eucaristia. Appuntamento, quindi, a San Giuseppe domenica 24 luglio alle 19. Presiede don Raffaele Coccato, nuovo direttore del Centro missionario diocesano di Padova. Partecipa con una testimonianza padre Giuseppe Cavallini, direttore di Nigrizia e compagno di formazione di padre Ramin. La Diocesi brasiliana dove è morto, Ji-Paranà, ha avviato il 1° aprile 2016 l’indagine sulla fama di santità, avvalorata dall’indicazione “super martyrio”, cioè nella consapevolezza che Ezechiele Ramin è morto nella difesa della propria fede, per la pace e la giustizia. Il vescovo di Ji-Paranà, il padovano Bruno Pedron, aveva chiesto al vescovo di Padova di aprire la rogatoria diocesana per poter procedere alla raccolta di testimonianze di quanti hanno conosciuto il comboniano: familiari, persone che hanno avuto modo di incontrarlo in varie fasi della vita in Italia e nel periodo di formazione e un nutrito gruppo di comboniani. Così, il 9 aprile 2016 è stata aperta la fase diocesana del processo di beatificazione. 36 le sessioni del tribunale diocesano, che ha ascoltato 33 testimoni provenienti dall’Italia e dall’estero. La 37a seduta, il 25 marzo 2017 nella parrocchia di padre Ezechiele, San Giuseppe, ha chiuso il processo diocesano. Il ricordo di padre Ramin è ancora vivo tra i tanti che l’hanno conosciuto, in Italia e in Brasile. Così vivo, che alla vigilia del Sinodo per l’Amazzonia, nel 2019, duecento vescovi brasiliani hanno chiesto che ne venga riconosciuto il martirio. Papa Francesco lo ha scelto, insieme ad altri, come “protettore” del Sinodo speciale per la regione panamazzonica.

Dialogo nel Creato tra cristiani e musulmani

Si rinnova l’appuntamento estivo tra cristiani e musulmani, promosso dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. L’anno scorso un gruppo di persone si era recato sui Colli Euganei per riflettere sul Creato, coltivare relazioni e ragionare sul futuro del dialogo. Quest’anno l’appuntamento è il 23 luglio dalle 10.30 sul Sentiero
del silenzio in località Campomuletto, a Gallio. Al “Cammino di pace” sono invitate tutte le persone che vogliono percorrere la strada del dialogo.

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