Pastorale battesimale. Occasione d’incontro tra vita e fede

La pastorale battesimale si sta trovando a vivere, nelle parrocchie, un’attenzione altalenante

Pastorale battesimale. Occasione d’incontro tra vita e fede

Negli ultimi decenni molte parrocchie hanno riservato una nuova attenzione alle famiglie che chiedono il battesimo, passando da un accompagnamento asciutto e iniziale del solo parroco a un vero e proprio impegno comunitario più
dilatato. Come uffici diocesani, abbiamo incoraggiato questo interesse proponendo percorsi formativi per équipe battesimali, consapevoli del significato della nascita di un figlio per una coppia e del contributo che la fede può offrire a questa esperienza vitale e desiderosi di contribuire alla crescita spirituale della famiglia nel cammino con la comunità cristiana. In questi anni, se per alcuni la pastorale battesimale ha manifestato un interesse gratuito e creativo per vivere l’accompagnamento alla fede, per altri è sembrata essere anzitutto una strategia utile ad agganciare le giovani famiglie alla vita parrocchiale. Ritengo sia qui la fatica del momento nel dedicare energie a questa cura pastorale: il venir meno della disponibilità entusiasta e generosa dei genitori a proseguire un percorso di fede dopo il battesimo del figlio, sembra aver ridotto l’interesse della comunità per la catechesi battesimale. L’attuale momento storico ci chiama ad abbandonare il criterio dei numeri per valutare la bontà di una proposta pastorale, ridando valore all’unicità della persona, alla vita concreta delle famiglie, alla gratuità del servizio al Vangelo vissuto, seppure in maniera semplice, ma non banale, nella gioia di condividere la fede. Quanto mai oggi, i bambini che vengono al mondo e le loro famiglie hanno bisogno di scoprire la fede come eterna novità che apre i veri orizzonti della vita e in questo orizzonte c’è spazio abbondante per la catechesi battesimale.

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