Pastorale senza barriere. Presentato il vademecum On the road. E se la messa fosse plurisensoriale?

Pastorale senza barriere. Presentato il vademecum On the road: semplici indicazioni per curare le relazioni con le persone con disabilità

Pastorale senza barriere. Presentato il vademecum On the road. E se la messa fosse plurisensoriale?

È stato presentato ufficialmente il 19 febbraio il vademecum On the road. Per una pastorale senza barriere, strumento di quindici pagine pensato per offrire semplici ma importanti indicazioni nella relazione con persone con disabilità. La mattinata di presentazione si è tenuta all’istituto Barbarigo con la partecipazione, in presenza e online, di laici, religiosi e associazioni impegnate nell’ambito della disabilità. Il libretto, realizzato dall’ufficio di Pastorale giovanile, in collaborazione con quello per l’Annuncio e la catechesi, è stato presentato da Ketty Girardi, assistente alla comunicazione per bambini sordi e da Anna Laura Gastaldi, studentessa universitaria ipovedente, entrambe autrici del testo insieme a don Paolo Zaramella. Il vademecum, parola che etimologicamente significa “andare insieme”, evidenzia l’importanza del linguaggio che utilizziamo. Parole da evitare, per esempio, sono handicappato, menomato, diversamente abile mentre è suggerito l’utilizzo di “persona con disabilità”, in modo che al primo posto ci sia la persona non la sua disabilità. Il testo è diviso in tre sezioni: relazioni, comunicazione accessibile e attività.

Per quanto riguarda le relazioni, i suggerimenti sono: accorgersi, innanzitutto, della presenza delle persone con disabilità attorno a noi; offrire il proprio aiuto ma senza imporlo; non trattare la persona con disabilità come un bambino, se non lo è; collaborare con le persone con disabilità, soprattutto giovani, affinché siano parte viva e attiva della comunità. La comunicazione accessibile pone invece l’accento sull’importanza della presenza degli interpreti Lis durante gli eventi, ma anche sul linguaggio dei social, sulla necessità dei sottotitoli, sulla verifica dell’accessibilità dei siti web delle istituzioni. Il capitolo “Attività” sottolinea il ruolo dell’ambiente che deve essere possibilmente scelto con cura, avere servizi attrezzati, spazi ampi ed eventuale possibilità di essere adattato. Per bambini e ragazzi ciechi può essere prevista una delimitazione degli ambienti utilizzando pavimentazioni diverse o corde; per le persone sorde si può pensare a posizioni più vicine al relatore cosicché possano udire meglio o leggere il labiale con più facilità; per chi utilizza carrozzine pensare a spazi più ampi e praticabili. Nel caso della messa, si potrebbero proiettare le letture su uno schermo o utilizzare linguaggi plurisensoriali, in modo che il messaggio non passi solo attraverso vista e udito.

All’incontro, a cui ha presenziato anche il vescovo Claudio Cipolla, è intervenuta suor Veronica Donatello dell’Ufficio nazionale Cei per la disabilità. La religiosa ha riportato una statistica del 2019 che individua nel 15 per cento della popolazione le persone con disabilità, che potrebbero diventare il 18 nel 2030. «Questo vademecum, come dice il papa, dà voce agli esiliati nascosti: giovani, anziani, bambini ma anche alle loro famiglie – ha detto suor Donatello – Speriamo che questo strumento contamini anche altre Diocesi e luoghi di bellezza, come chiese e musei, che non sempre sono accessibili. La parola da sottolineare è “trasformazione”: la sfida più grande in tempo sinodale è abbattere alcune barriere ma soprattutto guardare a una cultura nuova». Le barriere più complesse, secondo suor Veronica, sono quelle cognitive (che ci portano spesso a guardare l’altro come una diagnosi e non come una persona), religiose (non vengono sempre offerte opportunità di partecipare alla vita parrocchiale) e comunitarie (spesso non ci si riconosce come comunità cristiana). I suggerimenti allora sono: mettersi in ascolto, facilitare le relazioni, camminare insieme e lasciarsi, reciprocamente, trasformare. «Questo vademecum è piccolo, come un granello di senape – conclude la religiosa – però se accompagniamo la trasformazione nelle nostre diocesi credo possa diventare un albero grande. La bellezza è che non è stato fatto “per” ma “con”, questo è il dono più bello». Il vademecum è disponibile su www.giovanipadova.it/senza barriere

Settimana sociale, incontro del Meic con Paolo Gubitta

Il gruppo di Padova del Meic, Movimento ecclesiale di impegno culturale, invita a un incontro con Paolo Gubitta – domenica 6 marzo dalle 9.45 alle 12 all’Antonianum (in presenza e on line) – sulle prospettive dopo la 49a Settimana sociale dei cattolici (Taranto 2021).

Centri di ascolto: on line i sussidi a cura del Sab

Nel sito dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi sono disponibili i sussidi per i centri di ascolto, dal titolo Tempo di quaresima, tempo di ascolto e condivisione sulla Parola. La proposta è stata rivista e aggiornata dal Sab, settore apostolato biblico della Diocesi.

Teologia e scienze religiose: open day il 4 marzo

La Facoltà teologica del Triveneto-sede di Padova e l’Istituto superiore di scienze religiose di Padova organizzano venerdì 4 marzo alle 16 un open day per far conoscere l’offerta formativa dei percorsi universitari di teologia e di scienze religiose. La proposta è rivolta soprattutto agli studenti di quarta e quinta superiore, con l’obiettivo di far
conoscere l’offerta didattica, le modalità di accesso, l’orientamento allo studio, i servizi agli studenti e gli ambienti di studio; le prospettive post-lauream e gli ambiti in cui le figure formate potrebbero collocarsi nel mondo del lavoro. L’open day si terrà in presenza a Padova (nella sede di via del Seminario 7) – previa iscrizione obbligatoria entro il 28 febbraio – e potrà essere seguito in diretta streaming su Facebook e Youtube della Facoltà teologica del Triveneto e dell’Issr di Padova. Informazioni: fttr.it e issrdipadova.it

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