Pastorale vocazionale: un “vestito” su misura

«Nelle scorse settimane – racconta don Mattia Francescon – un giovane è venuto a dirmi: “Vorrei capire la mia vocazione”. È bellissimo quando succede, commovente... Gli ho detto: imbastiamo un vestito su misura per te – ognuno ha tempi diversi – in cui ci sono questi “elementi” di cui fare esperienza: preghiera, Parola di Dio, affettività/sessualità, discernimento, servizio, vita insieme. Te li guardi – sono esplicitati nella homepage del sito della Pastorale vocazionale – e poi ne parliamo insieme».

Pastorale vocazionale: un “vestito” su misura

Questi elementi sono i fronti «su cui un giovane, sperimentandosi, può far risonare dentro di sé la domanda vocazionale; può dare spazio a una voce che chiama. Siamo convinti che il Signore chiama... Questa voce in alcuni contesti e grazie ad alcuni strumenti si fa sentire di più. Ecco che un giovane o una giovane, facendola risuonare e prendendola sul serio, può sentire la gioia e la bellezza del poter rispondere al Signore». Per rispondere, però, c’è bisogno di conoscersi, lavorare su di sé e farsi accompagnare, calibrando bene i vari fronti di ricerca. «Un giovane, ad esempio, può conoscere la Bibbia, ma magari non ha mai fatto servizio continuativo in parrocchia; può essere interessato a un percorso come quello del gruppo vocazionale, che si incontra di domenica: ma magari questo, per lui, è un giorno di lavoro. C’è bisogno di imbastire, come fa un sarto con un giacca, un percorso ad hoc per ogni giovane, che possa dargli la sicurezza che si sta spendendo e sperimentando in ambiti in cui risuona la voce del Signore». Il sito della Pastorale vocazionale raccoglie e dà visibilità alle iniziative proposte dalle diverse realtà presenti in Diocesi di Padova che contribuiscono a una vera occasione di annuncio e di ricerca vocazionale. Sul fronte “preghiera”, ad esempio, ci sono già le date della Scuola di preghiera del Seminario (il primo appuntamento è il 17 ottobre), ma anche la proposta della preghiera mensile per le vocazioni in casa o in parrocchia. «In questo modo – conclude don Mattia Francescon – con questa visione, può crescere anche la consapevolezza che tanti sono i soggetti che posso prendersi cura della vocazione dei giovani: genitori, parroci, catechisti, educatori, operatori pastorali... consapevoli, ad esempio, che quando stiamo proponendo un percorso biblico o una formazione sull’affettività, stiamo creando pastorale vocazionale».

Pastorale giovanile e vocazionale

C’è una questione che il vescovo Claudio sottolinea spesso: una pastorale giovanile che non si occupa della vocazione dei giovani – cioè di una loro risposta di fede al Signore attraverso scelte di vita – a cosa serve? Su questo sfondo si inserisce l’ancora più stretta collaborazione tra Pastorale giovanile e Pastorale vocazionale. I due direttori, tra l’altro, vivranno insieme a Casa Sant’Andrea.

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