Per una sola umanità. Sabato 31 ottobre si celebra in Diocesi la Giornata del dialogo cristiano islamico

L’appuntamento sarà on line sul canale Youtube della Diocesi. «Il tema “Costruiamo una sola umanità – spiega don Enrico Luigi Piccolo – viene declinato attraverso la lettura dell’enciclica Fratelli tutti»

Per una sola umanità. Sabato 31 ottobre si celebra in Diocesi la Giornata del dialogo cristiano islamico

Costruiamo una sola umanità” è lo slogan della Giornata del dialogo cristiano islamico, giunta alla 19a edizione, che si celebra il 27 ottobre. A Padova è in programma un appuntamento – sabato 31 – dalle 16.30 alle 18 on line sul canale Youtube della Diocesi. È promosso dall’Ufficio diocesano di pastorale dell’ecumenismo e il dialogo interreligioso insieme a Basilica di Sant’Antonio, Movimento dei Focolari, Comunità islamica di Padova e provincia, Avcp-Associazione veneta per la cittadinanza e la partecipazione, Associazione Marocchina di Padova, Stella polare-nuovo mondo possibile (associazione palestinese), Japoo (associazione senegalese), Assalam di Piove di Sacco e Associazione Marocco sviluppo Italia.

«Il tema individuato dal comitato organizzatore della giornata – spiega don Enrico Luigi Piccolo, nuovo direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo – viene declinato attraverso una prima lettura della nuova enciclica di papa Francesco, Fratelli tutti. Sarà, la nostra, una lettura “dialogata” tra la teologa della diocesi di Verona, Nausicaa Marchiori (impegnata negli studi ecumenici e interreligiosi all’Istituto San Bernardino di Venezia) e l’imam Kamel Layachi. Lo spirito dell’appuntamento è lo stesso dell’enciclica, che è nata proprio dal dialogo tra papa Francesco e il Grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, che ha dato vita nel 2019 al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune». Il pomeriggio prevede un momento iniziale dove entrambe le comunità, cristiana e musulmana, ringraziano mons. Giovanni Brusegan che conclude il suo servizio come direttore dell’ufficio diocesano dedicato al dialogo interreligioso. Segue la presentazione di alcune esperienze di prossimità e solidarietà che hanno arricchito le diverse comunità durante il tempo del lockdown, sia a Padova come nella provincia. «È l’occasione – sottolinea don Piccolo – per mettere anche in evidenza come la comunanza nella prova e nel dolore, causata dalla pandemia, abbia fatto maturare un attento rapporto e una migliore interazione con le istituzioni civili».

A rilanciare il racconto delle esperienze ci pensano, su un altro piano, gli interventi di Marchiori e Layachi, seguiti dalla testimonianza di Lorenzo Fazzini della Emi-Editrice missionaria Italia, che – alla sera, nel centro culturale San Gaetano – “accompagna” in scena il monologo teatrale Pierre e Mohamed - Un cristiano e un musulmano amici. Fino alla morte. Insieme ispirato alla vicenda di Pierre Claverie, vescovo di Orano in Algeria, e del suo amico musulmano Mohamed Bouchikhi, assassinati insieme il 1° agosto 1996.

padovana è coinvolto, da tempo, il Movimento dei Focolari. «Negli anni – spiega Sonia Villatora – abbiamo portato avanti soprattutto un dialogo “della vita”, che ha fatto emergere esperienze comuni. Quelle vissute durante il lockdown, ad esempio, le abbiamo condivise all’inizio del lavoro di progettazione del pomeriggio del 31 ottobre. L’incontro in programma, che inizialmente doveva essere in presenza, porta con sé una novità rispetto al passato, quando era organizzato solo con la comunità marocchina: quest’anno sono coinvolte anche altre realtà musulmane della città. Questo permette a loro stesse, in primis, di conoscersi e costruire qualcosa insieme. E di riflettere su un tema particolarmente sentito, come la fraternità universale, grazie all’enciclica di papa Francesco».

«Al Movimento dei Focolari – conclude don Enrico Luigi Piccolo – va il nostro ringraziamento, perché ha saputo mettere in campo, negli anni, una grande capacità nel costruire ponti e nel prendersi cura delle relazioni e del dialogo, dando concretezza e volto a quello stile nei rapporti indicato dal Concilio Vaticano II e continuamente ribadito dall’insegnamento di papa Francesco».

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