Sinodo diocesano. Ecco su cosa lavorerà l’Assemblea

L’ultima versione è il frutto prezioso di tante mani. E molte ancora sono chiamate a “impastarlo”. Stiamo parlando dello Strumento di lavoro 2, che questo sabato viene “affidato” ai membri dell’Assemblea sinodale.

Sinodo diocesano. Ecco su cosa lavorerà l’Assemblea

«La versione attuale – spiega don Leopoldo Voltan – è stata redatta in modo particolare dalla Presidenza del Sinodo. Però ci sono stati molti buoni suggerimenti: dalla Commissione di esperti, dalla Segreteria del Sinodo e dai relatori delle Commissioni di studio. Lo Strumento di lavoro 2 resta comunque un testo aperto: viene presentato all’Assemblea sinodale nella prima sessione e potrà essere migliorato, apportando modifiche e integrazioni. Insomma, come capita spesso è un testo collettivo: il testo di un popolo e in viaggio. Per questo è agile e resta aperto. A tutti coloro che hanno contribuito, va il nostro grazie».

Dallo Strumento 1 al 2: come si è arrivati?

«Il primo apriva la seconda fase di ascolto del Sinodo, quella che si è caratterizzata nei Gruppi di discernimento sinodale. E conteneva il metodo di lavoro del discernimento comunitario, che rappresenta un valore aggiunto al percorso sinodale. Lo Strumento di lavoro 2 è il punto di partenza per i lavori dell’Assemblea sinodale. Entrambi sono frutto di ascolto fedele e puntuale. Nelle loro righe si sente la voce della nostra Diocesi».

Com’è costruito?

«Contiene alcuni tratti di stile generativi e alcune proposte, che siano delle leve di cambiamento. Ecco alcune righe in proposito dello Strumento di lavoro 2: “Dalla lettura globale di tutte le schede di restituzione e dal lavoro delle 28 Commissioni di studio dell’Assemblea sinodale sono emersi alcuni tratti di stile trasversali ai 14 temi: si tratta di aspetti rilevanti, con ampia ricorrenza, ripresi in più proposte e arricchiti di varie specificazioni. Riguardano il “come” essere cristiani, innescano il nostro desiderio, ispirano un modo evangelico e gratuito di essere Chiesa. Per questo aggiungiamo l’aggettivo “generativi”, in quanto aprono a un ripensamento e a una riforma. Il “come” essere cristiani diventa più determinante del “che cosa” fare, dato che gli inviti e le esortazioni sono la parte maggioritaria di quanto raccolto. Questi tratti di stile, emersi dal discernimento compiuto offrono la direzione e la possibilità di un ripensamento della nostra Chiesa diocesana. Ogni stile generativo viene completato da alcune proposte, ricorrenti oppure isolate ma significative, che consentono di dare forma al cambiamento, delle “leve” in grado di innescare un rinnovamento delle prassi pastorali. Più volte, infatti, è stato chiesto che il Sinodo possa arrivare a poche, ma decisive scelte che coinvolgano con gradualità, anche operativamente e strutturalmente, l’intera Diocesi”».

Con che approccio è stato costruito dalla Presidenza?

«Da una parte con l’attenzione che fosse una buona restituzione di quanto raccolto, e quindi che in questo testo l’Assemblea riconoscesse il proprio lavoro. Dall’altra che fornisse una buona traccia di lavoro».

Non dev’essere stato facile, per la Presidenza, prendere il mano così tanto “materiale” – frutto di molta strada compiuta – e ricavarne uno Strumento su cui confrontarsi in Assemblea sinodale per delineare, accompagnati dallo Spirito, il futuro della Chiesa di Padova. Com’è stato vissuto tutto questo?

«Anche con una certa apprensione. Perché non è semplice dare voce a tutte le parole, non disperdere e valorizzare quanto ci è stato consegnato, e preparare con cura le sessioni assembleari. Però direi soprattutto con tanta gratitudine. Siamo grati di essere un pezzetto della nostra speciale Diocesi, di metterci a servizio del Sinodo e di poter sognare insieme il futuro».

Com’è che lo Strumento di lavoro 2 “accompagnerà” il cammino dell’Assemblea da sabato 15 in poi?

«Questo viaggio sinodale ci dona sempre la gioia di imparare. Quindi la scansione delle sessioni ha sicuramente un indirizzo, ma non è rigido. Il modo stesso di vivere l’assemblea ci aiuterà a dare forma alle sessioni. Siamo flessibili, come una carovana: c’è una mappa, ma poi fermarsi un po’ di più, oppure sveltire il passo, oppure un cambio di programma è sempre possibile. Si tratta di essere aperti a imparare. Non ci sono cose pronte e adatte a ogni contesto: si cammina insieme!
Quindi... come si evolverà lo Strumento di lavoro 2?
«Evolverà attraverso l’Assemblea sinodale. Ci sembra che questo sia davvero significativo. Come dice il poeta Antonio Machado: “Viandante, non esiste il sentiero, il sentiero si fa camminando”».

Messaggeri, in ogni parrocchia, della ricchezza innescata dal Sinodo
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«Presto anche nella tua comunità ci sarà qualcuno incaricato di portare in parrocchia notizie aggiornate sui lavori del Sinodo. Il percorso sinodale – si legge nel sito del Sinodo – ora vede come protagonista l’Assemblea sinodale che, dopo avere lavorato in Commissioni di studio, inizia a riunirsi in sessioni plenarie nelle quali vengono prese in esame e valutate le proposte che permetteranno di rinnovare le prassi pastorali della nostra Diocesi». Diventa importante, allora, che nelle comunità si continui a comunicare quanto avviene nelle plenarie: le proposte discusse, i confronti innescati, le decisioni prese... «Far conoscere tutto questo è importante per ricordarci che i temi trattati dall’Assemblea derivano da quanto è stato raccolto negli Spazi di dialogo e nei Gruppi di discernimento: fanno cioè parte di quanto viviamo, di quanto ci appassiona, e dunque ci riguardano da vicino. Ma è importante anche perché i frutti del Sinodo andranno accolti come suggerimenti dello Spirito, con la mente e il cuore predisposti e pronti a metterli in pratica». In ogni parrocchia ci potrà essere un incaricato per la comunicazione del Sinodo con il compito di trovare i modi più efficaci per trasmettere alla comunità tutta questa ricchezza e le sfide che ne deriveranno. Con un incontro formativo ad hoc e gli strumenti giusti, «gli incaricati saranno fondamentali messaggeri della ricchezza che le sessioni plenarie metteranno in moto»

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