Suor Lia Pasquale entra nel consiglio episcopale

Nomina. Da inizio febbraio, all’incontro settimanale del vescovo Claudio con i suoi collaboratori più stretti – i vicari episcopali: don Zatti, don Voltan, don Facco e don Celi – partecipa una nuova figura e per la prima volta è una donna

Suor Lia Pasquale entra nel consiglio episcopale

Il consiglio episcopale della Diocesi di Padova ha un nuovo membro e per la prima volta si tratta di una donna. Suor Lia Pasquale delle Suore di san Francesco di Sales (le Salesie, congregazione fondata a Padova nel 1740 dal presbitero diocesano Domenico Leonati) ha ricevuto la nomina dalle mani del vescovo Claudio Cipolla venerdì 3 febbraio e da quel momento fa parte dell’organismo composto dallo stesso vescovo e dai suoi quattro collaboratori più stretti, i vicari episcopali mons. Giuliano Zatti (vicario generale), don Leopoldo Voltan (pastorale), don Luca Facco (rapporti con il territorio) e don Lorenzo Celi (beni temporali della Chiesa). La religiosa, originaria di Valdagno (Vicenza) e psicologa di formazione, è già conosciuta in Diocesi per la sua collaborazione con l’ufficio di Pastorale della famiglia dal 2017 e per essere membro anche della segreteria del Sinodo diocesano. Il suo compito all’interno del consiglio episcopale – che si riunisce ogni venerdì mattina – è quello di segretaria e quindi consiste nel redigere i verbali di ogni seduta, ma contemporaneamente potrà offrire la sua lettura circa le varie tematiche all’ordine del giorno. Suor Lia Pasquale, formatasi nelle Salesie, laureata all’Università di Padova, ha arricchito le sue competenze anche grazie alle esperienze compiute in Angola e America Latina, quale membro del consiglio generale della sua congregazione, come formatrice. «Questa nomina ha innanzitutto l’intenzione di riconoscere il contributo di tutte le donne, in ogni contesto, alla vita della Chiesa. Molte di loro sono attive nelle comunità parrocchiali, nei movimenti e nelle associazioni, nei servizi più diversificati: sono convinto che è giusto che siano presenti anche nei luoghi di vertice in cui vengono prese decisioni importanti per tutta la Diocesi – spiega mons. Cipolla – Inoltre, la presenza di suor Lia arricchirà, con l’apporto di uno sguardo e di una sensibilità e di una intelligenza femminili, il clima con il quale si affrontano le diverse e impegnative scelte che arrivano al tavolo del vescovo». Per suor Lia Pasquale si tratta di un servizio inatteso: «Per me è stata una vera sorpresa, che ho accolto con timore e tremore, un compito che non può essere appreso o confrontato con qualcuno che mi avesse preceduta, dal momento che si realizza per la prima volta da parte di un non presbitero». In queste prime presenze in consiglio episcopale «ho molto apprezzato la grande libertà e la schiettezza con cui il vescovo e i vicari affrontano i punti all’ordine del giorno. Tra di loro c’è intesa, pur nella differenza di vedute». Una nomina che comporta una forte responsabilità. «Considero tutto questo un segno di grande fiducia da parte del vescovo nei confronti delle donne e delle consacrate. Una scelta da accogliere con umiltà, soprattutto di fronte alle questioni più faticose nella vita della Chiesa».

Si rafforza la relazione con i religiosi

«Con la nomina di suor Lia intendiamo anche manifestare come, da parte della Chiesa di Padova, le porte della collaborazione con gli istituti di vita consacrata non sono solo aperte, ma spalancate». La riflessione del vescovo Claudio parte da un dato reciproco: in questo tempo, le capacità operative di tutte le istituzioni ecclesiali (Diocesi, congregazioni, aggregazioni) vanno indebolendosi. Spesso non si è in grado di mantenere le opere o le strutture ereditate dal passato: «Le prospettive ci chiamano a collaborare, ad aiutarci reciprocamente – aggiunge il vescovo – Il lato positivo della non autosufficienza è che apre a una maggior comunione: ne siamo consapevoli e agiamo perché questa comunione diventi effettiva. In questo cammino siamo solo all’inizio, abbiamo molti passi da compiere insieme».

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